Abruzzo, Liguria e Toscana arancioni da oggi, domenica 14 febbraio. Il Trentino da lunedì 15. Sempre domani la Sicilia tornerà in zona gialla. Queste le decisioni del ministero della Salute guidato da Roberto Speranza dopo l’ultimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità sui contagi e, più in generale, sulla situazione relativa al coronavirus.

In zona rossa resta l’Alto Adige oltre ad alcune aree circoscritte di Toscana, Umbria e Abruzzo (già in zona arancione) interessate dalle varianti del covid.

PROTESTE IN LIGURIA, RISTORANTI APERTI – Una decisione che però ha provocato la reazione dei ristoratori liguri che avevano già accumulato numerose prenotazioni per la giornata di San Valentino. Diversi sono rimasti aperti ricevendo la visita indesiderata delle forze dell’ordine e le relative sanzioni.

“I ristoratori hanno avuto poco più di 24 ore per adeguarsi al passaggio da zona gialla ad arancione. Per questo, prevedendo la loro possibile protesta abbiamo cercato in tutti i modi di dissuadere. Il nostro intervento, comprese le polizie locali, c’e’ stato per numerosi casi e rappresenta una sconfitta per tutti”. Sono le parole rilasciate all’Ansa dal questore di Imperia Pietro Milone sull’apertura massiccia dei ristoranti a Ventimiglia, uno solo a Sanremo (a quanto risulta al momento). Sono decine i clienti che vengono identificati, assieme ai gestori dei ristoranti, per i quali si profila una multa da 400 euro, ridotta a 280 se pagata entro 5 giorni.

In alcune città liguri si segnala una forte presenza di cittadini stranieri, in particolare francesi, che non potendo festeggiare San Valentino hanno passato la frontiera, sperando forse in una zona gialla.

STOP APERTURA IMPIANTI IN TRENTINO –  In Trentino le restrizioni per la zona arancione scatteranno A partire da lunedì 15, ha precisato il governatore Maurizio Fugatti che ha definito la nuova classificazione una “beffa” perché non potrà iniziare la stagione sciistica.

TOSCANA E IL PERICOLO VARIANTI – In Toscana dopo 5 settimane di zona gialla si torna in arancione anche se diverse aree del territorio sono in zona rossa a causa del pericolo delle varianti del coronavirus. Secondo i dati raccolti dalla Regione e inviati all’Istituto superiore di sanità, tra le province di Arezzo, Grosseto e soprattutto Siena il 20% dei casi sono legati alla presenza di variante del Covid-19. Più contenuta la percentuale nell’area centrale che include Firenze, Prato e Pistoia, dove il tasso di virus modificato si ferma all’8,4%.

ABRUZZO – Stesso discorso per l’Abruzzo dove preoccupa la variante inglese in particolare nell’area metropolitana Pescara-Chieti, per la quale sono operative misure restrittive per evitare che la curva dei contagi riprenda a salire.

 

Redazione

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