La Sicilia rischia seriamente di passare in zona gialla la prossima settimana, dal 23 agosto, e lasciare così la classificazione di ‘bianca’, in vigore ormai dal 20 giugno scorso. A dirlo sono i numeri diffusi oggi dall’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

Nell’ultimo report pubblicato questa mattina, con dati relativi al 15 agosto, Sicilia e Sardegna sono le regioni che registrano la maggior incidenza di ricoveri Covid in terapia intensiva, rispettivamente al 10% e al 9%, stabili rispetto alla scorsa settimana. Stabili e sempre tra le percentuali più alte anche per i ricoveri in reparto: sono all’8% in Sardegna e al 15% in Sicilia.

La Regione guidata da Nello Musumeci non è dunque lontana dal lasciare la classificazione di zona bianca: va ricordato infatti che per passare in zona gialla è necessario che l’occupazione dei posti letto sia superiore al 10% per quel che riguarda le terapie intensive e al 15% per i reparti ordinari. Col 9 e 15 per cento, la Sicilia è quindi a un passo dallo sforare i parametri.

Quanto all’incidenza dei casi, la Sicilia è già abbondantemente oltre i parametri-soglia, con oltre 140 casi per centomila abitanti contro i 50 previsti per il passaggio in zona gialla, così come la Sardegna a quota 147.

Cambio di colore dunque sicuro a partire da lunedì 23 agosto? Non è così scontato. La percentuale di occupazione dei posti letto dipende ovviamente da quelli disponibili e da giorni la Regione ne sta attivando di nuovi in maniera costante: come riferisce l’Agi, una settimana fa i posti letto ordinari erano poco più di 3.100, oggi sono, sempre stando ai dati Agenas, oltre 3.600, mentre le terapie intensive sono salite da 730 a 754. Senza queste attivazioni, i parametri sarebbero stati già superati.

LE ALTRE REGIONI – Per quanto riguarda i dati delle altre Regioni, l’Agenas evidenzia che dopo Sicilia e Sardegna nella ‘classifica’ dell’occupazione di posti letto in terapia intensiva vi sono Lazio (7%), Liguria e Toscana al 6%, Puglia ed Emilia Romagna al 5%. La media nazionale è invece al 4 per cento.

Per quanto riguarda i reparti ordinari la Sicilia è seguita dalla Calabria con il 13%, dalla Basilicata con il 9% e dalla Sardegna con l’8%, a fronte di una media nazionale salita negli ultimi due giorni al 6%.

Redazione

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