“Il welcome, l’accoglienza, del diverso, sia esso migrante o disabile, qui crea il welfare territoriale”. È questa la formula perfetta che descrive Sara Luciano per raccontare quella magia che avviene a Campolattaro, piccolo borgo nella provincia di Benevento. Un piccolo e suggestivo paese fatto di mura di pietra che affaccia sul lago che diventa protagonista di una virtuosa iniziativa la cui parola d’ordine è “accoglienza”: di Happyness, giovane nigeriana che qui ha trovato una casa e un lavoro, delle persone con disabilità che qui si mettono in gioco e dei turisti che trovano tutto il bello e il buono che il territorio può offrire. Una combinazione che a Campolattaro genera welcome e welfare allo stesso tempo e l’atmosfera che si respira è davvero unica.
Tutto ruota attorno all’albergo diffuso di Campolattaro. “Diffuso perché nel piccolo borgo c’è una struttura principale con cinque stanze con bagno privato e poi ci sono altri appartamenti, una reception, un bar dove fare colazione e alcuni spazi comuni per svolgere attività”, spiega Antonietta Rossi, responsabile albergo diffuso di Campolattaro. Non solo albergo ma anche centro sociale polifunzionale dove la Cooperativa “Delfini di Terra” di Benevento svolge le sue attività con le persone con disagio psichico e disabilità. E intanto gli ospiti, turisti da tutta Italia, vengono accolti con tutte le premure e nel rispetto dell’ambiente. Al mattino ci sono le colazioni con i dolci fatti in casa, poi ci sono gli eventi enogastronomici con i prodotti tipici locali e le visite guidate alle bellezze locali come il borgo, l’Oasi WWF il piccolo giardino botanico alla scoperta delle specie perdute dei mitici Sanniti.
Il turismo sociale e slow a Campolattaro
Le forze di varie associazioni e cooperative per un totale di 15 partner si sono messe insieme e danno vita a “W&W – Welcome & Welfare, centro diurno e alberghiero di Campolattaro”, progetto che vede protagonisti migranti e persone con disabilità che qui lavorano e collaborano insieme per offrire il meglio dell’ospitalità a chi vuole assaporare un turismo sociale e slow. “Qui ogni giorno lavora il centro diurno polifunzionale per disabili ed è un albergo, quindi una struttura ricettiva di economia civile tout court che mette al centro non solo la persona che viene accolta, quindi il turista, ma anche chi ci lavora. Questo significa evitare lo sfruttamento lavorativo e dare dignità a chiunque sia nel settore”, spiega Sara Luciano, della Cooperativa di Comunità Conlaboro di Sassinoro, uno dei partner del progetto – “Persone che vengono normalmente viste come fruitori di servizi e ‘pesi’ del sistema del welfare italiano in realtà diventano loro stessi protagonisti e motore della rinascita economica di un luogo”.
Il Comune di Campolattaro, uno dei tanti borghi campani in via di spopolamento, che ha aderito al “Manifesto per una rete dei piccoli comuni del welcome”, lanciato dalla Caritas diocesana nel 2017, ha messo a disposizione le sue strutture e i suoi spazi per ospitare le attività e anche dare una casa a chi non ce l’ha come alcune persone inseriti in Progetti Terapeutici Riabilitativi Individualizzati con Budget di Salute o migranti inseriti nel progetto di accoglienza “Sistema Accoglienza Integrazione” (Sai) di “Sale della Terra”.
La storia di Happyness e Erminia
Succede così che a Campolattaro vive Happyness, giovane nigeriana in fuga dal suo paese, diventata assistente personale di Erminia, 28enne con un lieve ritardo mentale. Coetanee e con alle spalle storie drammatiche di fuga e solitudine, a Campolattaro hanno trovato una famiglia e un posto sicuro dove stare. A fare da collante tra le due c’è Progress, il bimbo di 4 anni di Happyness. “Erminia gioca tanto con il mio bambino e lui così è felice – racconta Happyness – Intanto io la aiuto perché non può stare da sola: cucino, controllo che prenda le medicine e ci facciamo compagnia, siamo amiche. A Campolattaro ho trovato un lavoro e una famiglia. Il mio bambino va a scuola e ha tanti amici che gli vogliono bene. Gli piace tanto stare qua”.
Erminia ha una situazione familiare complessa, appena ragazzina era già ospite di una comunità alloggio per minori, poi un’esperienza di affido non riuscita e ancora una comunità. Nel 2017, assieme alla Cooperativa sociale “Delfini di terra”, Erminia sceglie il suo progetto terapeutico riabilitativo individualizzato con Budget di Salute. Intanto a Campolattaro arriva Happyness: una storia simile a tante di paura e viaggi della speranza. Le due si accolgono a vicenda, si sostengono l’una con l’altra, unendosi in un cammino unico per entrambe.
“Sentirsi utili” contro il disagio psichico
“Io sono un tuttofare, insieme a Veronica cucino, sistemo le stanze e do una mano a Happyuness che è come se fosse la mia mamma. Sono felice di vedere tanti ospiti nel nostro albergo diffuso”, dice Patrizia, una delle persone con disagio psichico che collaborano nell’albergo diffuso. È orgogliosa di vedere tante persone partecipare a uno degli eventi organizzati per gli ospiti: una passeggiata per conoscere il borgo e le sue bellezze, un pranzo preparato con le prelibatezze locali e tanta buona musica per divertirsi insieme. “Mi piace stare qua in compagnia con gli altri ragazzi e gli operatori”, dice Veronica, un’altra delle utenti della cooperativa Delfini di Terra. È timida ma nei suoi occhi si legge tutto l’entusiasmo e la gioia di aver contribuito praticamente, con il suo lavoro, a realizzare qualcosa di realmente bello e che renda felici tutti.
Una bella soddisfazione anche per gli operatori che vedono tutti lavorare alla buona riuscita dell’evento. “Penso che questo sia il valore più alto del progetto – continua Sara Luciano – Happyness che dà una mano, Erminia che guarda i bambini, Veronica e Patty che controllano che ai tavoli sia tutto ok. Tutti collaborano alla buona riuscita della giornata”. “Un’attività di questo tipo è molto importante per persone con disbilità psichica è molto importante per sentirsi utili e per i migranti perché si inseriscono in questo modo nel tessuto sociale, conoscono la storia del posto e ne fanno parte attivamente”, dice Antonietta Rossi. Una buona occasione di rinascita per chi altrimenti sarebbe relegato a poter fare poco o nulla, ristretto ai margini della società. Ed è tanto più importante per le persone con disagio psichico che, senza stimoli, rischierebbero anche di peggiorare notevolmente la loro condizione di salute.
“W&W – Welcome & Welfare, centro diurno e alberghiero di Campolattaro” è una struttura che nasce grazie al finanziamento di Fondazione Con il Sud e vede tra i partner anche il Comune di Campolattaro che vuole mettere a sistema quello che è il grande patrimonio immobiliare del Comune. “Lo scopo è creare lavoro sia per chi vive qui, per i disabili che fruiscono dei servizi del centro e per i migranti dello sprar”, continua Sara Luciano – Crediamo fortemente nelle possibilità del territorio che grazie alla sinergia di diversi attori può diventare attrattore sia di turismo sia di giovani che vogliono rimanere sul territorio e non abbandonarlo”.
Al grande valore sociale del progetto si aggiunge anche quello di valorizzazione del patrimonio enogastronomico locale. SlowFood e Sale della Terra hanno già incontrato tutte le principali aziende agroalimentari ed enogastronomiche della rete e le Comunità del cibo. Proprio in queste aziende i ragazzi inseriti nel progetto fanno degli Stage (finanziati con Borse lavoro) per formarsi adeguatamente e poi lavorare nell’Albergo diffuso. “Tra i nostri obiettivi c’è anche quello di valorizzare le zone interne che spesso sono spopolate e che problemi di carattere economico le persone migrano e così possiamo ripopolarli e sostenere un tipo di turismo che sia più sostenibile e sociale”, conclude Antonietta Rossi. Il risultato è un luogo dove tutti si sentono davvero a casa.
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