La proposta su come spendere i fondi europei
Inclusione e resilienza, la parole d’ordine del Recovery Plan: nelle strade c’è troppa sofferenza sociale
Parlo per esperienza diretta. Sono il presidente del comitato elettorale “Con Bassolino per Napoli”, ma sono anche un imprenditore del sociale. Sono oramai quasi 15 anni che lavoro e mi batto per l’inclusione sociale e lavorativa di persone che soffrono di disagio psichico. La cooperativa che gestisce la gastronomia sociale Sfizzicariello è completamente autofinanziata, è stata costituita nel 2007, proprio durante la crisi economica dei mutui subprime nata negli Stati Uniti e poi diffusasi in tutto il mondo; sin dal primo momento siamo andati avanti affrontando difficoltà di ogni tipo. Abbiamo affrontato le avversità della vita e gli ostacoli che ci siamo trovati davanti come soci della cooperativa, ma anche come familiari di persone che soffrono di disagio psichico. Solo lavorando tutti assieme siamo riusciti ad andare avanti, solo facendo squadra e ogni volta trovando soluzioni nuove per superare le difficoltà.
Quindi resilienza e inclusione. Le persone con maggiori vulnerabilità – ne ho parlato in un mio manoscritto dal titolo Il mio Zibaldone: riflessioni sull’impatto sociale, politico e psichico durante il lockdown ai tempi del Covid-19 – sono le principali vittime di una situazione difficile come quella che stiamo vivendo. Parlo di chi soffre di disagio psichico, ma in generale di tutte le categorie più fragili. Di chi non ha un lavoro, di chi ha perso un lavoro, di chi non riesce più a portare avanti la propria attività. Ci sono molte persone senza dimora che dormono per strada, il numero è in aumento, ad oggi non abbiamo un quadro completo della situazione sotto questo aspetto. Mi accorgo di molte persone, molto più del periodo pre-pandemia, che vivono la propria vita senza scorgere una via di uscita alla propria situazione personale nel bene e nel male: come si suol dire “vedono tutto nero”.
In questo momento la sofferenza sociale dev’essere la priorità del Recovery Plan. L’inclusione sociale deve essere fondamentale, la pietra angolare sulla quale costruire qualsiasi proposta così come indicato dalle linee guida del Next Generation EU. Gli strumenti li conosciamo, sono l’innovazione digitale, il green, l’attenzione alla salute e all’istruzione, ma tutto questo va declinato secondo l’attenzione alla dignità umana dei cittadini e di tutti coloro che sono ai margini della nostra società. Solo così potremo non solo uscire da questa terribile crisi, ma costruire un modello di società migliore e creare un nuovo modello di sviluppo per il Paese e per il Mezzogiorno.
© Riproduzione riservata