All’indomani degli arresti e delle misure cautelari nei confronti di 52 poliziotti penitenziari coinvolti nella mattanza dello scorso 6 aprile 2020 nel Carcere Francesco Uccella di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) la situazione è sempre più tesa. I familiari dei detenuti preoccupati per la situazione all’interno del carcere si sono assiepati all’ingresso per avere notizie dei loro cari. Il timore è quello di ripercussioni da parte della polizia penitenziaria dopo gli arresti.

“Circa trenta familiari dei detenuti mi hanno contattata preoccupati perché ieri (il 29 giugno, ndr) è mancata la corrente elettrica. Questo è significato niente Tv e dunque niente telegiornali. Non sono arrivati nemmeno i giornali i cui abbonamenti sono stati regolarmente pagati. Nessuna insinuazione, ma ora i detenuti neanche più informazione devono avere? Una grave violazione al diritto all’informazione”, ha detto Emanuela Belcuore, garante dei detenuti della provincia di Caserta.

La garante ha raccolto tutte le denunce dei familiari dei detenuti del Carcere di Santa Maria Capuavetere che lamentavano anche che tra ieri e oggi le videochiamate e i contatti prestabiliti con i parenti detenuti sono slittati di molte ore e se avvenuti sono durati pochissimi secondi. E così è salita l’ansia per chi sta fuori. Belcuore è in costate contatto con la direzione del carcere che ha assicurato che il blackout di ieri è rientrato verso le 20 della sera.

“In quel carcere continuano ad esserci tantissimi problemi tra cui l’acqua che esce marrone dai rubinetti – continua l’energica garante casertana – Mi hanno detto che ci sono stati problemi anche con la consegna del cibo. Certo è che le misure cautelari degli agenti hanno improvvisamente fatto diminuire la forza lavoro degli agenti in carcere per cui in queste ore è tutto più complicato da gestire. Anche l’accompagnamento ai colloqui lo è. Però dobbiamo tener presente che lì ci sono detenuti provati da tutto, specialmente chi ha subito soprusi. E le loro famiglie sono preoccupate”.

“Occorre già far fronte alla carenza d’acqua e alla presenza di insetti di ogni tipo vista la vicinissima discarica a cielo aperto. Temo – aggiunge – che ci saranno anche meno agenti viste le misure cautelari. Sono vicina a coloro che ogni giorno indossano la divisa e svolgono il proprio lavoro. Ma le mele marce vanno tolte dal cestino. Dai video si notano pestaggi anche ai danni di una persona su sedia a rotelle. E questo sarebbe riportare l’ordine?”.

Nell’esprimere solidarietà a tutti quegli agenti “padri di famiglia che onorano ogni giorno la divisa per portare a casa il pane”, auspica che sia fatta luce su quanto accaduto e che anche loro siano “sottoposti a percorsi di recupero”. 

Intanto Matteo Salvini ha confermato la sua visita al carcere prevista per il 1 luglio alle 17. “Giovedì sarò a Santa Maria Capua Vetere per portare solidarietà – mia e di milioni di italiani – a donne e uomini della polizia penitenziaria che lavorano in condizioni difficili e troppo spesso inaccettabili. La Lega sarà sempre dalla parte delle forze dell’ordine”, ha scritto in un tweet.

“Chi sbaglia paga soprattutto se indossa una divisa però non si possono coinvolgere tutti i 40mila donne e uomini di polizia penitenziaria e non si possono sbattere in prima pagina con nomi e cognomi. Serve rispetto per uomini in divisa che ci proteggono in strada, i singoli errori vanno puniti. Conosco quei padri di famiglia sotto accusa e sono convinto che non avrebbero fatto nulla di male”, ha detto Salvini nel corso di un intervento alla trasmissione radiofonica Barba&Capelli in onda su Radio Crc Targato Italia.

A Salvini la garante risponde con forza: “Prima di venire a Santa Maria Capua Vetere deve chiedere scusa a tutti noi garanti per le offese del passato quando disse ‘vorrei vedere i garanti con l’olio bollente addosso’ – ha detto Belcuore – I video sono quelli, non può negare che ci sia stata una mattanza quel giorno in carcere. Venisse a passare una giornata con me o a fare due chiacchiere con i parenti dei detenuti per capire cosa vuol dire il carcere”.

Intanto la questione finisce anche in Parlamento. Il Pd chiede che la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, riferisca in Parlamento sulla vicenda di Santa Maria Capua Vetere. Lo afferma Piero De Luca, vicepresidente del gruppo Dem alla Camera. “Siamo profondamente indignati per le notizie che stanno emergendo sulle violenze degli agenti della polizia penitenziaria perpetrate nei confronti dei detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere – dice De Luca – Sono inaccettabili e vergognose in un Paese civile. Come appena rilevato in Aula dal collega Emanuele Fiano, il gruppo Pd chiede che la ministra Cartabia riferisca in Parlamento su quanto accaduto”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.