Avevano creato una sorta di “corridoio umano” al cui interno erano costretti a transitare i detenuti del Reparto Nilo del carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. Al loro passaggio, gli agenti in tenuta antisommossa chiamati in seguito a una rivolta degli ospiti della struttura, li colpivano “con un numero impressionante di calci, pugni, schiaffi, manganellate”. Colpi che le vittime non potevano evitare in nessun modo, perché totalmente accerchiate dagli agenti.

È quanto scrive in un comunicato ufficiale la Procura di Santa Maria Capua Vetere per giustificare le 52 misure cautelari eseguite nei confronti di altrettanti agenti di polizia penitenziaria che erano intervenuti in seguito a una protesta nel carcere del Casertano, nata in pieno lockdown, nell’aprile del 2020, in seguito alla positività di uno dei detenuti.

L’acquisizione delle immagini di videosorveglianza ha permesso di ricostruire quanto accaduto dopo che gli agenti avevano “ristabilito l’ordine”. Nelle sale comuni i detenuti venivano costretti a inginocchiarsi e a ricevere ripetuti colpi. Il pestaggio – scrive la Procura – andava avanti anche quando questi giacevano al suolo inermi.

“Paradigmatico tra gli innumerevoli casi – si legge – era il trattamento subito da un detenuto, costretto a percorrere la sala della socialità trascinandosi in ginocchio, per essere malmenato con calci e pugni e colpi di manganello. Straziante era poi la scena in cui il medesimo detenuto, in ginocchio, cercava di proteggere il capo dalle percosse, venendo volutamente colpito da un agente con il manganello alle nocche delle dita”.

Il brutale pestaggio aveva generato nelle vittime un forte condizionamento psicologico nei confronti delle forze dell’ordine. Le vessazioni sono andate avanti anche privando i detenuti della biancheria da bagno, lenzuola, cuscini. Dopo l’aggressione le ecchimosi e i lividi sono rimaste visibili anche per 20 giorni, ma nessuno è stato visitato. Inoltre, sono stati impediti per diverso tempo i colloqui telefonici con i familiari per evitare che quanto avvenuto emergesse immediatamente.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.