La firma a Istanbul
Accordo sul grano Ucraina-Russia, grazie al mediatore Erdogan sbloccati tre porti sul Mar Nero: “Buona notizia per il mondo”
Il media ucraino Strana.ua e l’agenzia di stampa russa Tass hanno dichiarato che l’Ucraina ha firmato con la Turchia e le Nazioni Unite la sua parte dell’accordo sul grano bloccato nei porti del Mar Nero dalla marina militare russa. L’accordo è stato firmato a Istanbul, nello storico palazzo Dolmabahce, dal ministro ucraino della Infrastrutture Oleksandr Kubrakov, dal ministro turco della Difesa Hulusi Akar e dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. Il quotidiano online sostiene che lo stesso documento dovrebbe essere firmato dalla Russia con i rappresentanti di Turchia e Nazioni Unite.
Il ministero delle Infrastrutture ucraino, poco prima che venisse diffusa la notizia, sul suo canale Telegram aveva annunciato l’arrivo della delegazione di Kiev che nella metropoli turca aveva incontrato il segretario dell’Onu Guterres. Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak aveva affermato che Kiev non firmerà alcun accordo con Mosca ma solo con i garanti dell’intesa, Turchia e Onu. Lo stesso consigliere aveva avvertito che l’Ucraina risponderà militarmente alla Russia qualora dovessero esserci provocazioni da parte della Russia dopo la firma dell’accordo.
A Istanbul in tarda mattinata era stato segnalato dalle agenzie di tutto il mondo l’arrivo del ministro della Difesa russo Serghei Shoigu. Il Cremlino, in una nota citata dalla Tass, sostiene che l’accordo sul grano con l’Ucraina sia “importante perché i canali di approvvigionamento del mercato globale dovrebbero essere sbloccati a causa dell’incombente crisi alimentare”. L’intesa, sempre secondo l’agenzia di stampa russa, riguarda la creazione di corridoi sicuri da Odessa e altri due porti sotto controllo dell’Ucraina. Non sono previste scorte militari per le navi che trasporteranno il grano.
“Le esportazioni avverranno attraverso tre porti: Odessa, Pivdenny, (Yuzhiy) e Chornomorsk”, ha spiegato il membro della delegazione ucraina Rustem Umerov. “In futuro, speriamo di poter anche ampliare questa lista. Tutte le raccomandazioni delle forze marittime, delle forze armate devono essere rispettate. Ci sono corridoi sicuri, rotte che abbiamo sviluppato insieme ai militari e tutte le navi civili andranno attraverso queste rotte. Venderemo grano a tutti. E tutte le navi che seguono queste linee guida possono venire da noi”.
L’accordo è un successo delle manovre da mediatore del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “A breve daremo buone notizie al mondo”, le parole del presidente citato dall’agenzia Anadolu. La settimana scorsa sempre a Istanbul era stato concordato un piano provvisorio che prevede controlli congiunti delle navi in partenza e in arrivo nei porti del Mar Nero e un meccanismo per garantire la sicurezza delle rotte di trasferimento. Prevista inoltre l’istituzione nella metropoli turca di un centro di coordinamento per la spedizione delle esportazioni con la supervisione di funzionari delle Nazioni Unite, di Ankara, Mosca e Kiev.
La ripartenza delle esportazioni attraverso il Mar Nero consentirebbe il passaggio di almeno 25 milioni di tonnellate di grano ucraino e altri cereali ora bloccate nei porti. Blocco che aveva provocato una crisi alimentare mondiale. La Coldiretti aveva stimato che l’export del grano potrebbe salvare dalla carestia quei 53 Paesi dove la popolazione spende almeno il 60% del proprio reddito per l’alimentazione. “Tra i più dipendenti dalle esportazioni cerealicole russe e ucraine – faceva sapere l’associazione – ci sono l’Egitto, che importa il 70% dei cereali dai porti del Mar Nero, il Libano con circa il 75% e lo Yemen con poco meno del 50% e la situazione non è molto diversa in Libia, Tunisia, Giordania e Marocco”.
Quella sul grano è la prima intesa che coinvolge Russia e Ucraina dall’inizio della guerra anche se, come già specificato, non direttamente. Sol otre giorni fa l’incontro a Teheran, capitale dell’Iran, tra Erdogan e Vladimir Putin. Il presidente russo aveva annunciato “progressi sull’esportazione di grano ucraino”, definiti “un buon segno”, e aggiunto che gli accordi avrebbero dovuto riguardare anche le esportazioni bloccate di grano russo. Gli Stati Uniti avevano plaudito l’accordo tramite il Dipartimento di Stato Ned Price che aveva aggiunto come Mosca sarà ritenuta responsabile dell’applicazione del piano.
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