Senza polemiche, ma anche senza ipocrisie vorrei una risposta: perché Putin che invade il Donbass è perfido ed Erdogan che invade e sta per tornare in Kurdistan è autorizzato? Perché Erdogan è della Nato? Perché un aderente alla Nato è autorizzato a fare strage del Kurdistan e dei Curdi? Non è diverso dal Donbass.

Certo di là c’era la scusa della denazificazione del Donbass, qui c’è la sconfitta dell’Isis, che è un’altra scusa. E allora, perché Erdogan è autorizzato? Perché è democratico? E Putin è un autocrate? E non sono, forse, tutte e due la stessa cosa? E perché Erdogan, nel frattempo, dà i droni all’Ucraina ma nello stesso tempo incontra Putin perché dia il via libera al grano in Europa? Qui, per combattere la paura della grande Russia stiamo rifacendo l’impero Ottomano.

Erdogan è diventato l’uomo politico internazionale più influente del Mediterraneo. E non solo, ha il permesso degli americani a continuare a fare il dittatore, a prendere il Kurdistan e ha dato il permesso di accesso alla Nato a Svezia e Finlandia in cambio dei curdi, prigionieri che devono essere consegnati a lui mentre erano rifugiati in Svezia e Finlandia, due Paesi civili e democratici. Perché questa disparità di trattamento? E perché il nostro presidente del Consiglio in un momento di lucidità dice Erdogan è un dittatore ma forse ci dobbiamo trattare e poi in un momento di confusione – perché c’è insicurezza nel governo – corre ad Ankara a fare un accordo e chiede – sottobanco – di darci una mano in Libia?

Perché noi dobbiamo sottostare a queste condizioni? Perché dobbiamo essere schierati sui grandi valori della libertà occidentale? Questi valori comprendono anche Erdogan? Se per l’energia siamo costretti a barattare non si capisce perché con Putin ci sia questo oltranzismo mentre con Erdogan c’è questa concessione di tutto il mondo occidentale”.

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Direttore editoriale di Riformista.Tv e TgCom