Ammazzato con un agguato cruento, raggiunto da ben dieci colpi di pistola, una semi-automatica calibro 7.65, che lo ha lasciato a terra in un lago di sangue. È morto così Luigi Giuseppe Fiorillo, 19enne, ucciso in un agguato intorno alle mezzanotte di sabato 9 ottobre all’esterno di un circolo ricreativo di via cupa vicinale dell’Arco, nel quartiere di Secondigliano a Napoli.

Proiettili che lo hanno raggiunto da distanza ravvicinata in particolare all’altezza dell’addome, anche se a fare luce sul decesso di Fiorillo sarà l’autopsia, con la salma traferiva al Secondo Policlinico di Napoli per l’esame.

Resta ancora da chiarire la dinamica dell’agguato: Luigi Giuseppe è stato crivellato di colpi mentre si trovava all’estero del circolo. Quando sul posto sono arrivati le Volanti della polizia e i soccorsi del 118, per il 19enne non c’era già più nulla da fare. 

A sparare, secondo primissime ricostruzioni, sarebbero stati un commando di killer che sarebbero giunti davanti al circolo ricreativo di Secondigliano in sella ad uno scooter. 

La giovanissima vittima era un pregiudicato, arrestato in passato per spaccio. Al momento non è chiaro se Fiorillo fosse legato al clan Di Lauro: certo è che la zona in cui è avvenuto l’agguato è notoriamente ‘feudo’ dell’organizzazione criminale.

Le indagini sono condotte della Squadra Mobile di Napoli. L’ipotesi più battuta è quella della ‘punizione’ per uno sgarro nel mondo del piccolo spaccio. Indagini rese ancora più complicate dall’assenza, almeno per ora, di testimoni, e soprattutto di telecamere in zona.

Un omicidio, quello avvenuto nella notte a Secondigliano, che arriva a pochi giorni di distanza dall’ennesimo fatto di sangue in città. Soltanto lo scorso 5 ottobre infatti a Ponticelli era stato ucciso un giovane di 23 anni, Carmine D’Onofrio, centrato da più colpi d’arma da fuoco mentre passeggiava in strada assieme alla compagna incinta.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia