L'interrogatorio
Alberto Genovese in lacrime in aula: “Perso contatto con la realtà ma tutte sapevano di cocaina e sesso”
“Abusavo di droghe, non controllavo più la realtà e ho capito solo dopo, riguardando quei video, che la ragazza aveva manifestato il suo dissenso“. Poi la precisazione su quei party dove tutti quelli che ci andavano erano consapevoli che il tema principale fosse “cocaina e sesso“. Piange a dirotto in aula Alberto Genovese, l’imprenditore accusato di aver violentato due ragazze di 18 e 23 anni dopo aver dato loro un mix di droghe nel corso di feste tra Milano e Ibiza.
Nell’interrogatorio davanti al gup Chiara Valori ha provato a giustificare il suo comportamento sulla 18enne nell’attico di lusso Terrazza Sentimento, in linea con una consulenza difensiva che ha parlato di un vizio di mente dovuto all’uso massiccio di stupefacenti. “Mi spiace per ciò che ho fatto, ora voglio cambiare vita”, ha spiegato mostrando almeno a parole pentimento per quella fase della sua vita che ha causato sofferenze alle ragazze che frequentavano le sue feste.
Al fianco Genovese, gli avvocati Luigi Isolabella e Davide Ferrari e la psicologa Chiara Pigni, che lo ha seguito nel suo percorso di recupero. Da 9 mesi è agli arresti domiciliari in una comunità a Cuveglio, in provincia di Varese, dove ha avuto modo di riflettere sugli anni di eccessi e sulla dipendenza dalla droga.
Fino al 2016, l’anno della sua ascesa, l’imprenditore non avrebbe mai toccato la cocaina o altre sostanze. Il successo, però, l’avrebbe travolto. Era passato dall’essere “un nerd” di talento a capo dell’azienda Facile.it – poi venduta – che fatturava decine e decine di milioni di euro, alla notorietà improvvisa che non avrebbe poi saputo gestire.
Nell’ultimo periodo, prima dell’arresto novembre 2020, Genovese poi avrebbe “perso il contatto con la realtà” che l’ha portato poi a non realizzare che la ragazza vittime delle violenze non era consenziente. Stordita con un mix di cocaina e ketamina, la 18enne era rimasta per ore e ore chiusa nella stanza dell’imprenditore. Lo stesso vale per la vacanza ad Ibiza, nel luglio di 2 anni fa, nel corso della quale Genovese è accusato di aver abusato di una sua ospite 23enne insieme alla ex fidanzata Sarah Borruso. In quel caso, per l’ex re delle start up la ragazza era “consenziente” a fare sesso con la coppia. E aveva assunto volontariamente massicce dosi di cocaina e ketamina che l’avevano fatta stare molto male, fino alle convulsioni.
Mentre l’ex fidanzata, imputata in concorso per questa vicenda di volenze, ha detto che era molto innamorata, praticamente succube di lui, ma che lei non abuso’ in alcun modo della 23enne. Il 7 luglio toccherà all’aggiunto Mannella e ai pm Stagnaro e Filippini e alle parti civili, tra cui l’avvocato Luigi Liguori (per la vittima 18enne) e le associazioni Svs (legale Andrea De Vincentis) e Bon’t worry (avvocato Caterina Biafora). Il 18 luglio l’intervento della difesa e il 19 settembre la sentenza.
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