Secondo gli esperti e le immagini satellitari analizzate dall’agenzia di stampa The Associated Press, nei pressi di una vetta dei Monti Persiani (Monti Zagros), situata nell’Iran centrale, stanno sorgendo delle infrastrutture nucleari così profonde da trovarsi probabilmente al di fuori del raggio d’azione delle armi degli Stati Uniti pensate per distruggere siti come questi.

Le fotografie e i video analizzati mostrano che l’Iran sta infatti realizzando dei tunnel all’interno della montagna, in prossimità del sito nucleare di Natanz, che fu già oggetto in passato di diversi tentativi di sabotaggio durante le controversie tra Teheran e l’Occidente a proposito del programma atomico iraniano. Il sito sarebbe situato a 225 chilometri a sud di Teheran: largo 2,75 chilometri quadrati, sarebbe protetto da barriere antiaeree e da un contingente di Guardie della Rivoluzione. Sulla base delle dimensioni dei cumuli di terra  all’esterno e di altri dati satellitari, gli esperti hanno dichiarato all’Associated Press – che su questo ha pubblicato un reportage –  che l’Iran sta probabilmente costruendo un impianto a una profondità compresa tra gli 80 ed i 100 metri, tale da impedire l’attacco con armi convenzionali.

L’Iran continua a produrre infatti, nonostante le pressioni internazionali, grandi quantità di uranio arricchito e si sta avvicinando alle capacità necessarie per la realizzazione di armi nucleari, nonostante tale intenzione sia continuamente negata. Questa nuova struttura complica gli sforzi dell’Occidente nel tentativo di impedire a Teheran di sviluppare una bomba atomica.

La pubblicazione di questo rapporto nella giornata di ieri avviene mentre le tensioni tra Iran e Stati Uniti stanno aumentando e  le negoziazioni diplomatiche tra i due Paesi sono in stallo. Il completamento di un impianto del genere rappresenterebbe un scenario da incubo, che potrebbe innescare una pericolosa spirale di escalation, avverte Kelsey Davenport, direttore delle politiche di non proliferazione presso l’Associazione per il controllo delle armi con sede a Washington. “Dato che l’Iran si avvicina a possedere una bomba nucleare, ha una margine di manovra molto limitato per ampliare il suo programma senza oltrepassare le linee rosse degli Stati Uniti e di Israele. Pertanto, in questa fase, qualsiasi ulteriore escalation aumenta il rischio di conflitto”, ha dichiarato Davenport all’Associated Press.

Gli Stati Uniti e Israele – che si ritiene abbia un proprio arsenale nucleare nascosto – hanno ribadito la volontà di non permettere all’Iran di costruire un’arma nucleare. La missione iraniana presso le Nazioni Unite ha dichiarato dal canto suo che “le attività nucleari pacifiche dell’Iran sono trasparenti e sotto la tutela dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica” e che il nuovo impianto andrebbe a sostituire uno che nel luglio 2020 fu oggetto di sabotaggio.

Redazione

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