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Amadeus decolla con la Corrida: “Era una promessa fatta a Marina Donato. Affari tuoi? De Martino lo fa bene. E a Sanremo ci saranno 20 dei miei”
Serviva la Corrida per regalargli una boccata d’aria fresca, “un programma nel quale ho sempre creduto perché regala leggerezza”. Le difficoltà di Amadeus sul nove, canale di Discovery dal quale è ripartito a settembre dopo 25 anni in Rai, sono state sotto gli occhi di tutti, con il format Chissà chi è, ispirato a “I soliti ignoti” che non è mai decollato. Ma è stata la scommessa sui dilettanti allo sbaraglio a confermarlo al successo dopo quattro mesi di anonimato: 1.047.000 gli spettatori nella sera di Natale, con le clip più spiritose in grado di conquistare anche i social: “Ho fatto La Corrida come volevo io. Era una vecchia promessa che ci eravamo fatti con Marina Donato, la vedova di Corrado (Mantoni, ndr), tre anni fa. Al pubblico è piaciuta e tornerà il prossimo autunno – conferma il presentatore in un’intervista a Repubblica – ora sto cercando nuovi format per l’access time e per la sera. Qui a Discovery sperimentiamo e non ho sentito alcun tipo di pressione”.
Amadeus, le critiche e le sfide. Su ‘Chissà chi è’ non molla
Amadeus ammette di essere stato ferito dalle critiche: “Quando leggevo cose gratuite specialmente, ma erano li stessi che mi attaccavano anche se facevo il 73% di share”. Ma su “Chissà chi è” non mollerà: “Lo riproporrò in prima serata dal 9 gennaio in una nuova chiave, più allegra e spensierata, la vincita sarà devoluta all’Airc, l’Associazione della ricerca contro il cancro”. Il conduttore non nasconde le difficoltà dello share ma ricorda di aver sempre fatto cose imprevedibili: “Come quando lasciai il Festivalbar, dopo quattro edizioni sera motivo. Salvetti mi disse ‘Ti inchioderei qua’, ma a me piaceva cercare nuove sfide”.
Amadeus, l’addio alla Rai, il successo di Affari Tuoi e il Sanremo
Sull’addio alla Rai precisa: “C’entra anche la curiosità, l’imprevedibilità della vita. Non so se sarei rimasto se le cose fossero andate diversamente. Continuerò ad amare la Rai ma quando si è fatta viva Discovery avevo voglia di provare qualcosa di nuovo. Dopo cinque ‘Sanremo’ e aver riportato al successo ‘Affari tuoi’ era tempo di cambiare. Poi c’è sempre ‘L’eredità’, il preserale più longevo”. E ammette anche di guardare il suo ‘erede’ Stefano De Martino tra i ‘pacchisti’: “Fazzio zapping e mi capita di vederlo se raggiunge questi ascolti, vuol dire che è bravo”. E su Sanremo vede ancora un po’ delle sue scoperte: “Venti di loro erano stati ai miei festival, sono felice che siano tornati sul palco dell’Ariston”.
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