Non è tempo per viaggiare. È assolutamente sconsigliato spostarsi anche in Italia, figuriamoci da e per l’estero in questo periodo di emergenza coronavirus. “La strada è ancora lunga, dobbiamo scongiurare il rischio di una terza ondata in gennaio, che potrebbe essere non meno violenta della prima e della seconda”, ha detto il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa. E quindi anche l’ultimo dpcm dispone misure e restrizioni per ogni spostamento. Si parla anche di tamponi preventivi e di quarantena tra le altre cose, com’era pronosticabile. Le misure si colgono soltanto tenendo ben presente segmenti di giorni e liste di Paesi. C’è innanzitutto un’autocertificazione scaricabile e necessaria in ogni caso. Non è prevista alcuna limitazione per San Marino e Città del Vaticano.

Il primo lasso di tempo da tenere presente è quello che va dal 4 al 9 dicembre. L’ingresso da una lista di Paesi – Austria, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Slovacchia, Slovenia, Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia (incluse isole Svalbard e Jan Mayen), Svizzera, Andorra, Principato di Monaco – è consentito, a patto che non ci sia stato alcun soggiorno o transito in altri Paesi nei 14 giorni precedenti, senza motivazioni da esibire o obblighi di isolamento.

Altra storia per Belgio, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Repubblica Ceca, Regno Unito (inclusi isole del Canale, Gibilterra, isola di Man e basi britanniche nell’isola di Cipro ed esclusi i territori al di fuori del continente europeo), Romania, Spagna (inclusi territori nel continente africano): chi arriva da questi Paesi dovrà comunicare all’Asl di riferimento il rientro, quindi presentare il risultato di un tampone negativo, molecolare o antigenico, processato nelle 48 ore precedenti all’arrivo in Italia. Chi non lo avrà presentato potrà farlo al momento dell’arrivo a 48 ore dall’ingresso.

Dal 10 al 15 gennaio sono consentiti gli spostamenti in entrata e in uscita dai Paesi dell’Unione Europea più altri sette Paesi. Nessuna motivazione è necessaria, la differenza la fa il tampone. La lista dei Paesi: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faer Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano), Svezia, Ungheria, Regno Unito e Irlanda del nord (incluse isole del Canale, Isola di Man, Gibilterra e basi britanniche nell’isola di Cipro ed esclusi i territori situati al di fuori del continente europeo per i quali il Regno ha la responsabilità delle relazioni internazionali), Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.

Deve sottomettersi al tampone, sia chi arriva che chi ha soltanto soggiornato, in questi Paesi. Tampone molecolare o antigenico processato nelle 48 ore precedenti al rientro e dal risultato negativo. Chi non presenta l’esito del tampone dovrà osservare un isolamento di due settimane. La stessa lista di Paesi vale dal 21 dicembre al 6 gennaio per chi soggiorna o transita in questi per motivi non di necessità (esigenze di lavoro, studio o salute, assoluta urgenza e rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza). In questo caso chi rientra non dovrà sottoporsi all’isolamento fiduciario e alla sorveglianza sanitaria di 14 giorni. Non è compreso il turismo, non considerato tra le necessità, tra i motivi del rientro presso il proprio domicilio. Non è previsto il tampone.

Dal 4 al 15 gli spostamenti da o per un paese extraeuropeo sono consentiti solo per precise motivazioni come lavoro, motivi di salute o di studio, assoluta urgenza, rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. Vietati gli spostamenti per turismo quindi. Gli arrivi da Australia, Giappone, Nuova Zelanda, Romania, Ruanda, Corea del Sud, Singapore, Thailandia e Uruguay dovranno raggiungere la destinazione finale con un mezzo privato o con coincidenza aerea e quindi sottoporsi a isolamento fiduciario e sorveglianza sanitaria per 14 giorni. Consentita l’entrata in Italia, per tutti gli altri Paesi, solo a cittadini italiani, dell’Unione Europea e dell’area Schengen, ai loro familiari, a chi possiede uno status che attesta un periodo di soggiorno lungo e ai suoi familiari. Rientro permesso anche a chi ha una relazione affettiva comprovata e stabile (anche se non conviventi) con cittadini italiani, dell’Unione Europea, dell’area Schengen o soggiornanti di lungo periodo, che devono raggiungere l’abitazione, il domicilio o la residenza del partner.

CROCIERE – Bandito il turismo, insomma, di questi tempi. E vietate le crociere di Natale. La Compagna Costa ha sospeso i viaggi. L’articolo 11 del dpcm recita che “a decorrere dal 21 dicembre e fino al 6 gennaio sono sospesi i servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana, aventi come luoghi di partenza, scalo o destinazione finale porti italiani”. Divieto di ingresso nei porti italiani anche per le navi da crociera con bandiera estera. Prima e dopo le due settimane centrali delle vacanze natalizie le crociere continueranno nel rispetto delle linee guida del Comitato Tecnico Scientifico.

Redazione

Autore