E’ di almeno tre vittime, tra cui una ragazza, il bilancio di un attentato avvenuto ad una fermata dell’autobus di Gerusalemme. Secondo quanto ricostruito dai media israeliani e ripreso dai video delle telecamere di videosorveglianza, due attentatori palestinesi sono entrati in azione a bordo di un’auto da dove sono scesi impugnando fucile e pistole e sparando contro le persone presenti. I due sono stati uccisi dall’intervento immediato dei soldati israeliani e di un civile presenti sul posto. Un episodio che avviene nei giorni dove è in corso una tregua a Gaza nel conflitto tra Israele e Hamas.

Attentato Gerusalemme, il video dei due terroristi che sparano sulla folla

Il bilancio provvisorio è di tre israeliani uccisi e altri otto feriti. A perdere la vita una donna di 24 anni presente alla fermata dell’autobus e due anziane, gravemente ferite e morte in ospedale. La polizia resta in massima allerta a Gerusalemme est dove si registra grande fermento dopo la liberazione di detenuti palestinesi nel contesto della tregua con Hamas.

Attentato Gerusalemme: “E’ stato Hamas”

Secondo il ministro per la sicurezza nazionale, Itamar ben Gvir, l’attentato sarebbe riconducibile ad Hamas. ”Attivisti di Hamas hanno organizzato l’attentato. Hamas – ha aggiunto dopo un sopralluogo sulposto- ci parla a due voci: una è quella delle tregua, l’altra è quella del terrorismo”. ”Noi – ha proseguito – non dobbiamo mostrare alcuna debolezza. Con Hamas dobbiamo dialogare solo attraverso i mirini e mediante la guerra”.

Secondo quanto dichiarato da Ben Gvir, i due terroristi erano parenti e vivevano a Tzur Bahar, a Gerusalemme est. Nell’auto su cui viaggiavano sono stati trovati centinaia di proiettili. In riferimento all’intervento di due militari e un civile che hanno “neutralizzato” i due assalitori sulla scena, il ministro ha spiegato che la loro azione dimostra “quanto sia importante la politica di distribuzione delle armi” ai civili.

Stando alle informazioni diffuse dallo Shin Bet (servizi sicurezza interni), riportate dal sito di Haaretz, i due assalitori erano fratelli, si chiamavano Murad e Ibrahim Namer ed avevano rispettivamente 38 e 30 anni. I due, inoltre, in passato erano stati in carcere per attività terroristiche. Murad Namer, nello specifico, era stato imprigionato dal 2010 al 2020.

 

Redazione

Autore