«Il mondo ha scelto – è duro dirlo – ma ha scelto lo schema di Caino e la guerra è mettere in atto il cainismo, cioè uccidere il fratello». È il messaggio di Papa Francesco, come filo conduttore per la celebrazione della Pasqua 2022, ribadito come una litania nel corso del Venerdì Santo, snodatosi per i due momenti centrali della giornata: la celebrazione della Passione nella Basilica vaticana nel pomeriggio e la Via Crucis al Colosseo nella tiepida sera romana, con il ritorno della folla di pellegrini e turisti. Prima dei due eventi, Papa Francesco è andato in onda nel pomeriggio su RaiUno (intervista registrata) nell’ambito del programma religioso A sua immagine.

Ha parlato della guerra in corso, del significato della Pasqua, del messaggio di misericordia e speranza che la Chiesa cattolica cerca di diffondere soprattutto in quest’anno. E ha sottolineato l’importanza del ruolo pacifico e pacificatore delle donne, nella società, nel momento dei conflitti, a partire da quanto raccontano i quattro vangeli. Ed ha voluto riflettere su un passaggio del Vangelo della Passione (Matteo 27,19) che di solito non viene commentato. «C’è una donna nel Vangelo della quale non si parla tanto – un po’ en passant, si dice – è la moglie di Pilato. Lei ha capito qualcosa. Dice al marito: Non immischiarti con questo giusto. Ma Pilato non l’ascolta, “cose di donne”. Ma questa donna, che passa inaspettata, senza forza nel Vangelo, ha capito da lontano il dramma lì. Perché? Forse era mamma, aveva quell’intuizione delle donne. “Stai attento che non ti ingannino”. Chi? Il potere. Il potere che è capace di cambiare il parere della gente dalla domenica al venerdì. L’Osanna della domenica diviene il Crocifiggilo! del venerdì. E questo è il pane nostro di ogni giorno. Ci vogliono le donne che diano l’allarme».

La meditazione sulla stazione XIII della Via Crucis al Colosseo, che fissa il momento della morte in Croce, è stata scritta in riferimento alla guerra in Ucraina, invitando a guardare alla “morte intorno”. «La vita che sembra perdere di valore. Tutto cambia in pochi secondi. L’esistenza, le giornate, la spensieratezza della neve d’inverno, l’andare a prendere i bambini a scuola, il lavoro, gli abbracci, le amicizie… tutto. Tutto perde improvvisamente valore. “Dove sei Signore? Dove ti sei nascosto? Vogliamo la nostra vita di prima. Perché tutto questo? Quale colpa abbiamo commesso? Perché ci hai abbandonato? Perché hai abbandonato i nostri popoli? Perché hai spaccato in questo modo le nostre famiglie? Perché non abbiamo più la voglia di sognare e di vivere? Perché le nostre terre sono diventate tenebrose come il Golgota?. Le lacrime sono finite. La rabbia ha lasciato il passo alla rassegnazione. Sappiamo che Tu ci ami, Signore, ma non lo sentiamo questo amore e questa cosa ci fa impazzire. Ci svegliamo al mattino e per qualche secondo siamo felici, ma poi ci ricordiamo subito quanto sarà difficile riconciliarci. Signore dove sei? Parla nel silenzio della morte e della divisione ed insegnaci a fare pace, ad essere fratelli e sorelle, a ricostruire ciò che le bombe avrebbero voluto annientare».

Lo schema di Caino, ha ribadito più volte il Papa in questi 50 giorni di guerra, è uno “schema demoniaco” che porta ad «uccidersi l’un l’altro per voglia di potere, per voglia di sicurezza, per voglia di tante cose». Si è “dimenticato il linguaggio della pace”. Anche se non mancano gli sforzi per far tacere le armi. «Si parla di pace. Le Nazioni Unite hanno fatto di tutto, ha spiegato Papa Francesco, ma non hanno avuto successo». E l’augurio per la Pasqua, riportato alla fine dell’intervista su RaiUno è “non perdere la speranza”. «La vera speranza, che non delude, è chiedere la grazia del pianto, ma del pianto di gioia, del pianto di consolazione, il pianto di speranza. Nella celebrazione della Passione, la breve preghiera per le vittime della guerra ha chiesto che le loro lacrime e il loro sangue non siano sparsi invano, ma affrettino un’era di pace».

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Giornalista e saggista specializzato su temi etici, politici, religiosi, vive e lavora a Roma. Ha pubblicato, tra l’altro, Geopolitica della Chiesa cattolica (Laterza 2006), Ratzinger per non credenti (Laterza 2007), Preti sul lettino (Giunti, 2010), 7 Regole per una parrocchia felice (Edb 2016).