Il leader della Lega nel mirino
Battiato da “piccolo uomo” a “grande Maestro”: la giravolta di Salvini per la morte del cantautore

Da “grande artista ma piccolo uomo” a “grande Maestro”. Nell’overdose di commenti e dichiarazioni che nelle scorse ore hanno riguardato la scomparsa di Franco Battiato, l’artista e cantautore catanese morto questa mattina all’età di 76 anni, spicca quella del leader della Lega Matteo Salvini.
Così come tutti gli altri leader politici presenti in Parlamento, il segretario del Carroccio ha dedicato al ‘Maestro’ della musica italiana un commento affidato ai social. Salvini ha scelto infatti di condividere il video di una delle esibizioni di Battiato de ‘La Cura’, scrivendo: ““Perché sei un essere speciale ed io, avrò cura di te…” Una preghiera, un ricordo e una canzone per il grande Maestro, Franco #Battiato”.
Il post condiviso su Facebook e poi pubblicato anche su Twitter è stato preso di mira per quella che molti hanno inteso come una ‘giravolta’ e una mancanza di rispetto nei confronti del cantautore di Ionia. Tutto nasce da un vecchio post su Facebook datato 27 marzo 2013, quando Salvini definì Battiato “grande artista ma piccolo uomo”.
“Perché sei un essere speciale ed io, avrò cura di te…”
Una preghiera, un ricordo e una canzone per il grande Maestro, Franco #Battiato. pic.twitter.com/864MwTvWjx— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) May 18, 2021
Parole forti che vanno ovviamente contestualizzate. Il giorno precedente Battiato, all’epoca assessore al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo della Regione Sicilia, al Parlamento europeo disse: “Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È una cosa inaccettabile, sarebbe meglio che aprissero un casino”.
Parole che scatenarono l’indignazione della politica, in particolare della presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, mentre proprio il 27 marzo l’allora governatore siciliano Rosario Crocetta gli revocò l’incarico.
Battiato quindi tentò una parziale marcia indietro spiegando di esser stato male interpretato e di non aver voluto pronunciare frasi misogine: “È un’espressione simbolica, fatta per esprimere una corruzione dilagante. Potere pubblico e privato si mischiano a vantaggio del secondo: “Ci sono parlamentari che hanno accettato denaro per votare decreti e leggi dannose per il paese: questi devono essere espulsi”, disse a Servizio Pubblico, programma condotto da Michele Santoro.
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