Sembra rispolverare la narrativa della ‘discesa in campo’ del 1994 contro il pericolo comunista o il ‘patto con gli italiani’ siglato davanti ai telespettatori di Bruno Vespa. Silvio Berlusconi non perde tempo, anche perché in vista del voto del 25 settembre ce n’è veramente poco, e si butta nella campagna elettorale in cui per decenni è stato sovrano assoluto.

I temi sono sempre gli stessi. Intervistato in casa, al Tg5, il leader di Forza Italia rispolvera l’armamentario classico del berlusconismo, quelle che Silvio definisce “lotta alle tre oppressioni, l’oppressione fiscale, l’oppressione burocratica l’oppressione giudiziaria”.

Ma considerato un elettorato sempre più anziano, non è un caso se uno dei punti forti del programma lanciato oggi dall’85enne Berlusconi riguardi le pensioni, da aumentare ad “almeno 1000 euro al mese per 13 mensilità”. Il leader degli azzurri, che in questi giorni sta facendo i conti con le fuoriuscite dal partito di chi, come i ministri Gelmini e Brunetta e il senatore Cangini, sono contrari alla deriva leghista degli azzurri, punta forte sulla retorica classica delle promesse elettorali, difficilmente realizzabili visti i tempi di crisi economica e gli occhi puntati su Roma da parte delle istituzioni europee che dovranno ‘sganciare’ i soldi del Pnrr.

Così Berlusconi promette almeno mille euro per le pensioni “alle nostre mamme, che sono le persone che hanno lavorato di più alla sera, al sabato, alla domenica, nei periodi delle ferie e che hanno diritto di avere una vecchiaia serena e dignitosa”.

Quindi un tentativo di mostrarsi all’elettorato come un leader anche ecologista. Da qui “l’impegno a mettere a dimora, a piantare ogni anno almeno un milione di alberi su tutto il territorio Nazionale”. Una promessa che tra l’altro è già presente, in maniera ben più consistente, proprio nel Pnrr.

Un “programma semplice” e compatto, fatto da “otto punti fondamentali per far ripartire l’Italia e per alleviare le difficoltà e le sofferenze degli italiani”, dice Berlusconi dagli schermi di casa a Mediaset. L’elenco è quello di sempre, già sentito in questi ultimi 28 anni di politica da parte dell’ex premier: “Meno tasse, meno burocrazia, meno processi, più sicurezza, per i giovani, per gli anziani, per l’ambiente e poi la nostra politica estera”.

Ma Berlusconi guarda oltre ed è già mentalmente al 25 settembre, dove evidentemente il leader di Forza Italia non vede altro risultato che la vittoria della coalizione con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Così si leggono le parole del presidente di Forza Italia sulle liste dei candidati “fatte come sempre di donne e di uomini di alto profilo, che hanno dimostrato con i fatti, nel lavoro, nello studio, nell’impegno sociale, di saper lavorare con competenza e con onestà, realizzando i traguardi che si erano dati e mantenendo gli impegni e le promesse che avevano fatto. Credo siano virtù importanti anche – anzi soprattutto – in politica”.

Nomi su possibili esponenti di governo invece Berlusconi non ne fa, anche se li ha già in mente: “Se le dicessi qualche nome metterei in imbarazzo persone che stanno ancora riflettendo”.

Avatar photo

Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia