Nel “Si&No” del Riformista spazio alla discussione sull’assoluzione di Claudio Foti, psicoterapeuta che, negli anni, è stato accusato di essere una sorta di “mostro di Bibbiano”: giunta l’assoluzione, è giusto riabilitare Foti oppure no? Contrario Michele Barcaiuolo, senatore di FdI. Favorevole, invece, alla riabilitazione l’avvocato che ne ha seguito il caso, Luca Bauccio.

Qui di seguito il pensiero di Michele Barcaiuolo.

L’inchiesta “Angeli e Demoni” suscitò scalpore in tutta Italia per un presunto giro di affidi illeciti di bambini da parte della rete dei Servizi sociali della Val d’Enza alla Onlus “Hansel e Gretel” di Torino a cui furono assegnati, senza appalto, numerosi casi di minori allontanati o da allontanare dalle famiglie per presunti abusi sessuali. Come riportato dalla stampa, le accuse mosse a carico dei responsabili dei Servizi predetti sarebbero relative a falsificazione di atti e relazioni relative alla condizione di minorenni all’interno delle loro famiglie di origine, allo scopo di allontanare i bambini stessi dalle proprie famiglie affidandoli ad amici e conoscenti compiacenti a fronte della corresponsione del contributo mensile alle famiglie affidatarie.

La svolta nell’inchiesta arrivò quando i carabinieri sostennero come falsi i documenti redatti dagli stessi servizi sociali in complicità con alcuni psicologi, carte in seguito trasmesse all’autorità giudiziaria. Dall’inchiesta risultano almeno ventisette indagati e l’aspetto più inquietante è costituito dal coinvolgimento di esponenti e dipendenti della Pubblica Amministrazione locale, ai quali sono contestati reati di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione e peculato d’uso.

Martedì scorso è stato assolto in appello lo psicoterapeuta Claudio Foti che in primo grado era stato condannato a quattro anni per abuso d’ufficio, lesioni dolose gravi e frode processuale. Si attende però di conoscere le motivazioni dell’assoluzione e l’esito del secondo filone giudiziario scaturito dall’inchiesta che vede alla sbarra altri 17 imputati tra cui il sindaco della cittadina emiliana, Andrea Carletti e l’allora responsabile dei servizi sociali del Comune, Federica Anghinolfi. Questo secondo processo si svolge infatti con rito ordinario e non abbreviato come quello che si è concluso martedì scorso.

Per dare un giudizio sulla vicenda, non è rilevante il processo in sé o come si evolverà ma è fondamentale che il caso sia stato sollevato e che sia arrivato all’attenzione dell’opinione pubblica. La posizione di Fratelli d’Italia è sempre ed in tutte le circostanze garantista, ma la posizione politica resta di condanna davanti a un modello di affidi che ignora, a nostro avviso, la protezione dell’infanzia, perché il diritto primario di ogni minorenne è quello di vivere all’interno della propria famiglia di origine, e l’affidamento familiare può essere contemplato come misura temporanea di supporto alle famiglie, nell’ottica della prevenzione dell’abbandono e non come soluzione da applicare in casi di acclamata inidoneità delle famiglie. Il modello Bibbiano, sostenuto anche dalla Giunta emiliano-romagnola che non ha perso occasione per promuovere conferenze e presentazioni, si è fatto promotore della cosiddetta cultura delle “famiglie arcobaleno”, nato dall’onda del politicamente corretto che si ostina ad assecondare le richieste di un mondo incapace di fare i conti col concetto che avere un figlio non sia un diritto ma, al massimo, un desiderio. Un mondo noncurante dell’assenza di letteratura scientifica sul tema delle famiglie omogenitoriali, un mondo che dimentica la peculiarità della cultura italiana.

L’assoluzione di Claudio Foti non è certamente il punto di conclusione dell’intera vicenda Bibbiano ma forse un punto di inizio per aprire un dibattito su quanto sia inopportuno e nocivo condurre esperimenti sociali sui bambini. La tecnica dell’EMDR, utilizzata dal laureato in lettere e psicoterapeuta con l’ausilio di macchinari per indurre stimolazioni sensoriali in grado di attivare il processo di riconoscimento e rielaborazione del trauma, è certamente uno strumento riconosciuto dalla comunità scientifica che però, nel caso di Bibbiano non è stato oggetto degli adeguati controlli che prevedono la modulazione dello strumento. È stato sollevato un tema importantissimo, ovvero le competenze degli psicologi e di chi lavora a contatto con i bambini. E soprattutto l’ideologia, che non deve esserci in questo contesto lavorativo.

Un tema delicato in grado di dimostrare che bisogna stare attenti a quali tecniche si utilizzano per parlare con i bambini e per influenzarli; il cuore di questo fenomeno è l’ideologia che c’è dietro: ci sono alcune persone, associazioni, o formatori che sostengono l’uso di tecniche non scientifiche e molto pericolose perché partono da un pregiudizio iniziale. Se si pensa che un bambino su cinque è stato abusato, è inevitabile che tu te lo vada a cercare con domande suggestive senza tenere presenti i danni che si possono arrecare al minore e all’intera famiglia. In conclusione: noi continuiamo a contestare in modo forte il metodo Bibbiano politicamente, al netto delle responsabilità penali che accerterà la magistratura, ricordando che è ancora in essere l’altro filone del processo, e che ci sono già stati 5 patteggiamenti.

Ma il compito della politica è quello di impedire che in futuro possano essere sottratti bambini alle proprie famiglie senza motivazioni certe e consolidate, la magistratura valuterà le condotte che si sono perpetuate in quel sistema in passato.

Michele Barcaiuolo

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