In manette 34 persone
Blitz spot a Pianura: spari, pestaggi e terrore da anni ma si interviene solo dopo il morto ammazzato
Il dramma, l’attenzione mediatica, la mobilitazione dello Stato. Intervenire è importante, lo è altrettanto farlo con cognizione di causa e con lo scopo, questo vero e non di facciata, di cambiare il destino di un quartiere segnato dalla criminalità organizzata, da omicidi efferati e avvolto in una nube di paura mista ad omertà. Siamo a Pianura, ieri c’è stato il super blitz della Polizia: stanati i due gruppi criminali, 34 arresti.
Titolano così le maggiori agenzie di stampa del Paese. Invece, a ben vedere questo super blitz non c’entra niente con gli ultimi due omicidi atroci che hanno avuto come sfondo Pianura, quello di Tonino Zarra prima (agosto 2021) e quello di Andrea Covelli dopo (luglio 2022), è relativo al periodo precedente. Sui loro casi tutto tace, per ora. Il blitz arriva proprio dopo poche settimane dall’ultimo omicidio, proprio ora che l’attenzione mediatica sul quartiere è fortissima, come la tensione dei residenti salita alle stelle dopo gli ultimi fatti di cronaca.
Senz’altro va fatto un plauso all’attività investigativa delle forze dell’ordine ma la sensazione è sempre quella di uno Stato che arriva dopo, solo quando i riflettori sono puntati sulla sua assenza ed è necessario dare un segnale di presenza che metta a tacere le polemiche e le accuse che si sollevano sempre come sabbia quando c’è vento, quando c’è un fatto di cronaca grave, come l’omicidio di un ragazzo di 27 anni rapito, picchiato, ucciso e gettato nelle campagne tra le vie di Pianura.
La sensazione è che alla disperazione dei cittadini che non ne possono più di vivere in quartiere dove regna la guerra per lo spaccio di droga e la competizione tra due clan rivali, che non ne possono più di essere considerati solo e sempre quando c’è un fatto che fa scalpore, lo Stato risponda con un’azione spot, eclatante, di quelle che finiscono in prima pagina con tanto di applauso.
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