Sta tornando il clima del 1993. L’anno delle monetine a Craxi, assediato dai militanti del Pds e del Msi; l’anno del popolo dei fax che faceva e disfaceva le leggi, e dei neofascisti che circondavano il parlamento gridando “arrendetevi”, e dei leghisti che in aula a Montecitorio facevano dondolare un cappio, ridenti, contenti, furenti. Sta tornando quel clima lì. La parola d’ordine è: “Prendete il Palazzo”. C’è anche il referendum alle porte. Diventerà un plebiscito. Cosa vogliono quelli del sì al referendum? Vogliono ridimensionare il parlamento e indicare il parlamentarismo come il male oscuro della nazione. Da battere, spazzare via. C’è qualcosa di meglio, per sostenere questa campagna, della scoperta che tre deputati e un po’ di consiglieri regionali hanno chiesto e ottenuto i seicento euro di sostegno previsti per i lavoratori poveri a partita Iva?

A lanciare la campagna è stata l’Inps. Guidata da questo Pasquale Tridico, credo che sia un uomo legato ai 5 stelle e che ai 5 stelle, probabilmente, ha voluto fare un piacere. Loro lo hanno accolto con entusiasmo il regalo. Anche se tra i felloni c’è uno di loro. Che problema è? Lo espellono e via. Voi conoscete la linea politica dei 5 Stelle? La linea è l’antipolitica, cioè la guerra alla democrazia parlamentare. Il loro capo, che poi è ancora Grillo, questo ha in testa e non molto di più. Su questo punta tutto. Ed ecco l’Inps che viola la riservatezza e il suo ruolo istituzionale e si getta in politica a menar cazzotti e raduna subito un bel gruppetto di picchiatori: da Di Maio a Travaglio, che promuove una raccolta di firme sul Fatto: “Fuori i nomi”. 20 mila firme in dieci minuti. Sembrano quei film americani quando la gente del linciaggio circonda la casetta dello sceriffo e vuole che gli consegni i negri per scannarli.

Viene la pelle d’oca a vedere queste scene, siamo nell’Italia di Manzoni, di Gramsci e De Gasperi, di Moro e Craxi, di Sciascia e di Calvino e di Enzo Tortora, e siamo nel 2020. Ma vincono loro, i ragazzi di Travaglio. Tutti si inchinano al loro moralismo e alla nuova inquisizione. Pure i leghisti, che ci stanno dentro fino al collo. Ma non reagiscono, hanno paura. Tutti hanno paura, da Zaia a Zingaretti. I leader dei partiti tacciono o vanno appresso a Di Maio e Travaglio. È peggio del ’93.

P.S. Ho visto che molti dei politici che hanno preso il bonus hanno dichiarato di aver dato tutto ai poveri. Probabilmente ai migranti. Vedrai, vedrai che anche stavolta è colpa loro…

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Giornalista professionista dal 1979, ha lavorato per quasi 30 anni all'Unità di cui è stato vicedirettore e poi condirettore. Direttore di Liberazione dal 2004 al 2009, poi di Calabria Ora dal 2010 al 2013, nel 2016 passa a Il Dubbio per poi approdare alla direzione de Il Riformista tornato in edicola il 29 ottobre 2019.