Alla fine Maurizio Landini ha querelato davvero Carlo Calenda. A spiegarlo è stato lo stesso leader di Azione che da Torino, davanti ai cancelli di Mirafiori, ha parlato dei motivi dietro la decisione del segretario della Cgil e la sua posizione. Al centro della controversia sono proprio delle frasi di Calenda, pronunciate lo scorso gennaio, riguardo l’atteggiamento del sindacalista nei confronti di Stellantis e della famiglia Elkann.

Calenda querelato da Landini, i motivi

Nel video, Calenda parla a pochi metri dai cancelli di “una Mirafiori fantasma”, mostrando il documento che attesta la querela di Landini. “Questa che vedete è un atto storico, è la prima querela nella storia della Repubblica che un sindacalista fa un Senatore e la fa su questo argomento qui. Siamo oggi a Torino. Perché mi ha querelato Landini? Intanto perché è a corto di argomenti, perché gli ho proposto un dibattito più volte e sono andato io ai dibattiti della Cgil. Mi ha querelato perché dice che la seguente affermazione, cioè che lui fin quando c’era Marchionne gli ha fatto una guerra senza quartiere quando la produzione era del 25% superiore e da quando gli Elkann hanno venduto a Stellantis, crollata la produzione, crollati i brevetti, meno 13.000 persone, da quando è successo questo lui ha detto poco o nulla su Stellantis, perché? Perché il gruppo Elkann ha comprato la Repubblica. Ora per me questo è un fatto, ma comunque almeno un’opinione”, dice Calenda.

Calenda e la questione Stellantis Elkann

Poi il leader di Azione prosegue: “C’è un punto che va oltre questo. In questo momento Mirafiori è praticamente ferma. La produzione di macchina in generale per il gruppo Stellantis è caduta di un altro 10% rispetto all’anno precedente. Non abbiamo un piano industriale. Nel frattempo Urso fa un sacco di tavoli, tavoli, tavoli, tavoli, tavoli, è diventato uno dei più grandi produttori di tavoli, ma non ha fatto gli incentivi. Quindi le vendite di auto elettriche, qua si fa la 500 elettrica, sono cadute di un ulteriore 20%”, aggiunge.

“Ecco, io vorrei dire a Landini che giudicava l’acquisizione di Chrysler come una cosa di cui avrebbe beneficiato solo la famiglia Elkann e non gli operai, mentre l’operazione di Stellantis come una grande operazione, ripeto, operazione che è stata possibile perché noi abbiamo dato 6,3 miliardi di garanzie acciocché la famiglia un anno dopo si potesse pagare un dividendo. Ecco, tutto questo è la semplice verità Landini. Posso confrontarmi con te quando vuoi e dove vuoi e se lo vuoi fare solo in un’aula di tribunale lo faremo in un’aula di tribunale” continua Calenda. “Ti porterò le dichiarazioni che hai fatto contro Marchionne, sono circa alte così, e quelle in cui hai nominato Stellantis sono circa alte così” dice l’ex ministro spiegando a gesti la differenza di quantità. Poi l’attacco: “Caro Landini, il fatto che tu quereli invece di rispondere vuol dire che hai il nervo scoperto e vuol dire che il sindacato non è più in grado di rispondere nel merito. Il tuo sindacato. E questo non è un bene”.

Redazione

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