La Campania resta nell’area gialla“. Arriva la decisione dalla cabina di regia di confermare la Regione nella zona a rischio più basso. Gli esperti oggi si sono riuniti per esaminare il caso Campania: dopo avere inviato tecnici del ministero della Salute per una ricognizione più precisa sui dati sull’epidemia di Covid-19, la cabina di regia ha confermato la Campania nell’area gialla, quella con rischio moderato. In una nota successiva, però, il ministero fa sapere che “Questa sera non ci sarà nessuna relazione assunta dai tecnici del ministero della Salute che, ancora in queste ore, sono a Napoli e in Campania per valutare eventuali incongruenze nei dati relativi all’emergenza Covid trasmessi dalla Regione“. Eventuali valutazioni, fa sapere il ministero, potrebbero essere rese note non prima della giornata di domani.

LA REAZIONE DI DE LUCA – Per il governatore campano però “non c’è più nulla da decidere e da attendere”. Secondo De Luca infatti “la collocazione di fascia della Campania è già stata decisa ieri, a fronte della piena rispondenza dei nostri dati a quanto previsto dai criteri oggettivi fissati dal ministero della Salute. Ho sollecitato io un’operazione trasparenza, pubblica e in tutte le direzioni, per eliminare ogni zona d’ombra, anche fittizia”.

De Luca ha quindi confermato che “nelle prossime ore e nei prossimi giorni i ministeri dell’Interno e della Salute ad assumere provvedimenti rigorosi per il rispetto delle regole e per il contrasto all’epidemia”. Il governatore campano è tornato alle immagini “assolutamente intollerabili” come quelle del lungomare di Napoli, “o di strade e quartieri abbandonati a se stessi, nei quali si continuano a violare le norme senza che nessuno di quelli che hanno il dovere di impedirlo muova un dito”.

L’ORDINANZA DI SPERANZA – Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sentiti i presidenti delle Regioni interessate, ha dunque firmato l’ordinanza che individua le regioni che passano dall’area gialla a quella arancione e rossa (rischio alto, livello 3 l’area arancione; rischio alto, livello 4 l’area rossa). Le misure previste dall’ordinanza entrano in vigore domani, 11 novembre. È quanto si legge sul sito del ministero della Salute.

Nello specifico – precisa il dicastero – in base alla nuova ordinanza entrano nell’area arancione le Regioni Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Umbria; entra nell’area rossa la Provincia autonoma di Bolzano. Complessivamente quindi – ricorda il ministero della Salute – la ripartizione delle regioni nelle diverse aree è attualmente la seguente: in ‘area gialla’ Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto; in ‘area arancione’ Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria; in ‘area rossa’ Calabria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Bolzano.

LA SITUAZIONE IN CAMPANIA – Al ministero della Salute, al Viminale e al governatore De Luca, adesso, il compito di elaborare eventuali misure di controllo più restrittive, da mini lockdown territoriali a zone rosse. Tra i comuni più in difficoltà ci sarebbero Castellammare di Stabia e Giugliano. Sui media da ore rimbalza anche l’ipotesi che anche le aree di Napoli e Caserta possano entrare in Zona Rossa. Un’eventualità possibile dalla collaborazione tra esecutivo e Regione. Se da Roma si può decidere per l’assegnazione nella fascia di rischio intermedio, a Palazzo Santa Lucia si può decidere di chiudere – non tutto: si tratterebbe di restrizioni più severe, al limite del lockdown – aree dove la situazione epidemiologica è più problematica. Un combinato disposto che potrebbe quindi rendere meno scontenti tutti, a livello sia nazionale che locale, anche se il governatore propone da settimane la chiusura di tutto il Paese.

L’ISS CHIEDEVA RESTRIZIONI IN 4 REGIONI – Proprio oggi il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro aveva indicato la necessità, nel corso del consueto punto stampa sulla curva epidemiologica del contagio in Italia, di ulteriori misure restrittive in quattro regioni. Per l’Ansa queste erano proprio Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Veneto, rimaste invece in ‘zona gialla’ nell’ordinanza firmata oggi pomeriggio dal ministro della Salute Roberto Speranza. Una indicazione, quella di Brusaferro, alla base del report che indica le Regioni entrate in scenario 4, a rischio moderato “con alta probabilità di progressione”.

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Giovanni Pisano

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