L’ottimismo è importante, è il sale della vita… Quello del governatore campano Vincenzo De Luca, però, pare non trovare riscontro nella realtà. Anzi, nei numeri che raramente mentono. Il presidente della Regione ha spiegato che la Campania ha già raggiunto risultati importanti per quanto riguarda la spesa dei fondi. E sarà senz’altro così e che ora la Regione è pronta alle sfide future. “La Regione Campania ha superato il target di spesa FESR 2022 con oltre cinque mesi di anticipo. A renderlo noto Palazzo Santa Lucia. Già certificate spese per 2,187 miliardi di euro, oltre il 61,5% della quota europea. In questa settimana, con i rappresentanti della Commissione europea, è partito il negoziato sul nuovo programma FESR 21/27 e si è praticamente concluso.

“Si tratta di un risultato straordinario nell’utilizzo dei fondi Ue. Ora siamo pronti – ha concluso- ad affrontare il delicato periodo di chiusura del periodo di programmazione 2014/2020, mentre il lavoro di messa a punto del nuovo programma FESR 21/27 procede speditamente, con la piena condivisione da parte della Commissione europea”. Solo un anno fa i numeri riferivano di una situazione allarmante, confidiamo nel fatto che davvero l’aria sia cambiata… Secondo il monitoraggio sull’avanzamento della spesa dei fondi condotto dal Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), e aggiornato al 31 dicembre 2021, la Campania è riuscita a spendere solo il 33,73% del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Superata anche da Calabria e Sicilia, la nostra regione è fanalino di coda tra quelle del Mezzogiorno e quart’ultima in Italia. Pessima performance anche per quanto riguarda la spesa del Fondo sociale europeo (Fse) con una percentuale del 35,1%. A fine 2019 i numeri erano ancora meno confortanti: la spesa della Campania si attestava intorno al 25% per quanto riguarda il Fesr e al 27% per il Fse.

Oltre le percentuali di avanzamento della spesa dei fondi europei, infatti, c’è da ricordare che, sette anni fa, a Palazzo Santa Lucia furono assegnati finanziamenti per 4,950 miliardi, di cui 3,713 provenienti direttamente dalle casse dell’Unione europea. Di quella somma è stato impegnato il 59,65%, cioè 2,953 miliardi. I dati tratti dal monitoraggio della spesa condotto dal Mef, infatti, rivelano anche come la Puglia sia balzata al terzo posto nella classifica delle Regioni che spendono la maggiore quantità di fondi Fesr (addirittura il 62,68%) e come, sullo stesso fronte, Sicilia e Calabria possano vantare rispettivamente il 37,4 e il 35,35% a fronte del 34 scarso della Campania. Certo i tempi cambiano e forse anche le capacità di spesa della Regione Campania saranno cambiate in meglio. Nel frattempo, ieri il Consigliere regionale di Insieme per il Futuro Luigi Cirillo ha depositato un’interrogazione parlamentare sui ritardi della Regione nei pagamenti delle indennità a favore dei partecipanti al programma “Garanzia Giovani”.

“La Regione Campania ha stipulato con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali una convenzione volta a disciplinare l’utilizzo dei fondi e le modalità di pagamento delle indennità a favore dei beneficiari del programma “Garanzia Giovani’ – spiega Cirillo – in base al documento, il pagamento delle indennità ai giovani partecipanti ai tirocini deve essere erogato a cascata dalla Regione attraverso l’Istituto di previdenza sociale. I tirocinanti si sentono rispondere che si tratta di problemi “fisiologici” – evidenzia il consigliere – come se fosse normale frequentare un programma e poi fare la spola tra gli uffici per vedersi corrisposta l’indennità. Il programma europeo nato per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani disoccupati e/o inoccupati ed agevolare le scelte professionali vede, una parte consistente dei beneficiari delle indennità non ancora pagati. Tali ritardi determinano anche un disincentivo per le aziende che vorrebbero aderire al progetto di “Garanzia Giovani”, determinando mancate opportunità lavorative per gli under 35 campani.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.