Se il Covid sembra aver allentato la presa all’interno delle carceri campane, la burocrazia resta il nodo ancora da sciogliere per via dei tempi lunghi delle decisioni di Tribunale e Uffici di Sorveglianza e dei tempi segnalati dai garanti con cui le aree educative delle carceri si occupano di quei detenuti soli, stranieri o senza fissa dimora.  «In questi giorni abbiamo dato numeri su carcere e Covid, abbiamo partecipato a manifestazioni di solidarietà per i detenuti, abbiamo cercato di sensibilizzare la politica rispetto alla gravità di questa emergenza e in generale sui temi che riguardano il carcere: sovraffollamento, malasanità, malagiustizia.

La nostra vuole essere una battaglia civile utile per la democrazia e per i diritti, consapevoli che sia necessario e opportuno divulgare con trasparenza i dati su carcere e Covid nonostante le minimizzazioni del Ministro della Giustizia e più in generale della politica», hanno affermato il garante della Campania, Samuele Ciambriello, e quello di Napoli, Pietro Ioia, varcando la soglia del carcere di Poggioreale per un incontro con il direttore del carcere Carlo Berdini e con il direttore sanitario Vincenzo Irollo. Il numero dei positivi all’interno delle celle della grande struttura penitenziaria cittadina finalmente comincia a calare, ma alcune criticità restano.

Il direttore Berdini ha riferito ai garanti che negli ultimi giorni sono state 62 le istanze inviate alla magistratura di Sorveglianza e relative alle posizioni di detenuti che potrebbero beneficiare del decreto Ristori. E nei prossimi giorni saranno istruite nuove pratiche con tutte le verifiche sulle singole posizioni da mandare al vaglio della Sorveglianza. Più confortanti, rispetto alle scorse settimane, sono i dati sull’andamento della pandemia all’interno della struttura: a Poggioreale, dove c’è ad oggi una popolazione di 2.008 reclusi, i detenuti positivi sono scesi a 42 (erano 102 fino a qualche giorno fa) e sono tutti in isolamento nel padiglione Venezia a eccezione di un detenuto che si trova nella struttura sanitaria interna al carcere e di tre che si trovano ricoverati tra l’ospedale Cardarelli e il Cotugno.

Ci sono inoltre 39 detenuti in quarantena precauzionale nel padiglione Firenze: si tratta di primi giunti, quindi di persone appena arrestate e messe in isolamento preventivo nelle celle filtro al primo piano, e di persone che hanno avuto contatti con positivi e sono al secondo piano. Quanto al personale di polizia penitenziaria, si contano attualmente 27 contagiati e 10 in quarantena preventiva, mentre tra i dipendenti sanitari ci sono tre medici e un infermiere assenti per Covid. Dall’inizio della pandemia ad oggi sono stati eseguiti, nel carcere di Poggioreale, 3.306 tamponi. «Chiederemo un quadro completo della situazione anche al carcere di Secondigliano», assicurano i garanti, evidenziando ancora una volta il clima di generale indifferenza che c’è nel Paese attorno al tema carcere.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).