La preoccupazione della comunità scientifica
Centaurus, la nuova variante Covid pronta a dominare l’autunno: più contagiosa e ‘cattiva’, si rischia altra ondata di contagi
Dimenticatevi, si fa per dire, di Omicron 5. Mentre la variante Covid-19 è ancora dominante in Italia e in Europa, la preoccupazione della comunità scientifica è già rivolta a quella che appare chiaramente come la prossima ondata di contagi da Coronavirus, legata alla variante Centaurus, ufficialmente BA 2.75.
In Italia un primo caso è già stato accertato, in Sardegna pochi giorni fa, ma sono già una ventina i Paesi in cui è stata rilevata: il timore è che nel giro di pochi mesi Centaurus prenderà il sopravvento rispetto a tutte le altre varianti anche a causa della rapidità nel contagiare.
Individuata per la prima volta in India, a lanciare l’allarme già lo scorso luglio era stato via Twitter il virologo dell’Imperial College di Londra Tom Peacock. Come riporta oggi Repubblica, lo scienziato aveva posto l’accento sulle numerose mutazioni che Centaurus porta sulla proteina spike, quella che il virus utilizza per infettare le cellule. E sempre a luglio il biologo molecolare Ulrich Elling dell’istituto di biotecnologie molecolari dell’Accademia austriaca delle scienze aveva ribadito a proposito di Centaurus che “prima che sia conclusa l’ondata di BA.5, potremmo doverci preparare già alla prossima”.
Lo studio italiano su Centaurus
Centaurus che dunque potrebbe essere la ‘protagonista’ di una nuova ondata autunnale di contagi, come sottolineando anche gli autori di uno studio italiano pubblicato sull’European Journal of Internal Medicine. I risultati dello studio hanno mostrato come la variante ‘indiana’ sia molto efficiente nel legarsi ai recettori umani Ace2, cosa che la rende potenzialmente in grado di diffondersi molto velocemente e, quindi, molto contagiosa. Anche se in India i tassi di ospedalizzazione o mortalità non sembrano essere aumentati in seguito alla diffusione di Centaurusu, i ricercatori dello studio italiano sottolineano come sia ancora troppo presto per dire se sia più aggressiva delle precedenti varianti Omicron.
“Sono ancora da verificare i suoi effetti in termini di aggressività”, ha spiegato all’Ansa Fabio Angeli, docente di Malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università dell’Insubria e direttore della Cardiologia di Ics Maugeri di Tradate, coautore dello studio. “Ma l’aumentata capacità di legarsi alle nostre cellule e la successiva paralisi dei recettori Ace2, che hanno un ruolo fondamentale nel regolare le nostre capacità vitali, ci fanno supporre anche una verosimile aumentata capacità nel creare danni al nostro organismo; questo sottolinea quanto sarà cruciale la nuova campagna vaccinale ed il ripristino delle misure di protezione individuale”.
Il richiamo di Cartabellotta alla politica
E anche alla luce dell’allarme della comunità scientifica su Centaurus vanno lette con attenzione le parole di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe. In una intervista al Fatto Quotidiano da Cartabellotta arriva un evidente richiamo alla politica perché il Covid non è praticamente stato oggetto della campagna elettorale svolta fino ad oggi.
Parlarne, dice il residente di Gimbe, “non porta vantaggi“, ma più in generale “in campagna elettorale non si parla di sanità pubblica“. In assenza di certezze “su quando sarà pienamente operativo il nuovo esecutivo, il rischio è di trovarsi a inseguire ancora una volta il virus, compromettendo la salute delle persone più fragili e ritardando l’assistenza sanitaria per i pazienti con altre patologie“.
L’Oms Europa “ha invitato più di un mese fa i Paesi europei a prepararsi adeguatamente per una possibile nuova ondata invernale di Covid, ma in Italia, complice la crisi di governo, non mi pare si stia facendo nulla”, è l’accusa di Cartabellotta.
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