Centrodestra spietato, avanti senza praticamente alcun contrasto, ma non ancora in grado di ottenere i due terzi dei seggi parlamentari. È un’Italia quasi tutta in blu quella disegnata dall’Istituto Cattaneo che nella sua indagine ha analizzato le medie di tutti i sondaggi pubblicati nell’ultimo mese. Lo studio è stato realizzato alla luce della composizione delle varie alleanze che si stanno formando: con il centrosinistra più a sinistra e meno al centro dopo lo strappo con Azione, con Calenda che dovrebbe correre con Italia Viva di Matteo Renzi nel cosiddetto terzo polo riformista.

Il centrodestra invece è compatto. Il Movimento 5 Stelle in corsa solitaria. Secondo l’Istituto il centrodestra potrebbe ottenere il 61% dei collegi uninominali alla Camera e il 64% al Senato, che non corrisponderebbero ai due terzi dei parlamentari che permetterebbero a una maggioranza schiacciante di cambiare la Costituzione in autonomia, senza passare dal referendum popolare, come previsto dall’articolo 138 della Costituzione.

Pochi gli uninominali dati per certi al centrosinistra: soprattutto nelle cosiddette “zone rosse” tra Emilia e Toscana e nelle grandi città come Milano, Torino, Genova, Roma e Napoli. Appaiono contendibili tante altre roccaforti dem. Dopo la scelta di Calenda, secondo l’Istituto, il centrodestra conquisterebbe 19 collegi uninominali in più alla Camera e 9 seggi in più al Senato. Per i due terzi mancano appena sei seggi a Palazzo Madama e altri venti a Montecitorio.

I dati: il centrodestra dovrebbe ottenere il 46% dei consensi, il M5s l’11% circa, Italia Viva e Azione intorno al 6%, centrosinistra intorno al 30%. Ecco quindi stando ai calcoli dell’Istituto come si andrebbero a disegnare i gruppi nelle aule. Alla Camera 245 seggi al centrodestra, 107 al centrosinistra, 27 al Movimento 5 Stelle, 16 ad Italia Viva e Azione, 3 all’Svp, altri 2. Al Senato 127 seggi al centrodestra, 51 al centrosinistra, 12 al M5s, 7 tra Italia Viva e Azione, 2 a Svp, 1 ad altri.

“La nostra base empirica di riferimento è sempre costituita da un lato dalla media dei sondaggi pubblicati nell’ultimo mese (da cui assumiamo i risultati complessivi), e dall’altro dai risultati delle Europee (che costituiscono il migliore indicatore disponibile riguardo alla distribuzione territoriale del voto)”, fa sapere l’Istituto Cattaneo. Breve ripasso: per effetto della legge elettorale attualmente in vigore, dopo la riduzione del numero complessivo dei parlamentari, 245 seggi alla Camera dei deputati e 122 al Senato sono assegnati in collegi plurinominali su base proporzionale.

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