Periodicamente dai social vengono fuori nuove e inquietanti trend che spesso corrispondono a “challenge”, sfide, talvolta pericolose o mortificanti che si lanciano i ragazzi tra di loro. Ora è la volta della “cicatrice francese”. Si tratta di una pressione della guancia tra le dita talmente forte da lasciare sul volto una macchia violacea, simile a un livido. Su TikTok spopolano addirittura “video tutorial” per procurarsela, c’è chi spiega che dura 2 settimane e anche chi propone metodi per avere lo stesso risultato ma senza farsi male. A preoccupare è il fatto che gli autori dei video sono sempre giovanissimi che macinano migliaia di visualizzazioni, condivisioni e commenti e soprattutto “like”. Si tratta di un trend autolesionistico che inizia a preoccupare anche le scuole.

La “cicatrice francese” si manifesta come una macchia rosso fuoco o violacea sullo zigomo. Qualcuno dice che è “francese” perché è un’assurda “moda” che arriva proprio da lì. Il brano di sottofondo a tutti i video che parlano di questa sfida è sempre lo stesso, quello di un rapper francese. I giovanissimi autori dei video si scattano la foto o si fanno il video, pochi sottolineano che poi il risultato è molto brutto. C’è addirittura qualcuno che si lamenta di averci provato senza riuscirci. E così numerosi insegnanti vedono arrivare in classe alunni con la vistosa macchia rossa sotto l’occhio. L’allarme è scattato anche nelle scuole dove molti insegnanti di Bologna e Verona hanno denunciato la pericolosa sfida.

Ed è scattata l’allerta anche nei canali della Polizia Postale, come riportato dal Mattino: “L’intento è quello di assumere un aspetto più rude e temerario, mostrando i segni di una fittizia colluttazione”, spiega una nota. Un gioco pericoloso che deturpa solo il viso e rischia di creare danni anche più gravi e persistenti nel tempo, soprattutto se si ripete più volte l’assurda pratica. “Anche quel pizzico può provocare danni estetici”. Con la rottura dei capillari “l’inestetismo può rimanere sotto forma di macchie rosse-violacee”. A farlo sparire ci vogliono giorni, settimane, nei casi più gravi mesi o, addirittura, il laser”, ha detto Giampiero Girolomoni, primario di dermatologia dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona.

Una moda insensata, come ribadito dalla Polizia Postale, che ha pubblicato una serie di consigli per genitori e ragazzi per non farsi coinvolgere da questi giochi pericolosi. Per le mamme e i papà il primo suggerimento è quello di parlare con i propri figli della challenge “cicatrice francese”, così da capire quale interesse e importanza possano avere per loro. È importare ricordare ai ragazzi che nessun livello di popolarità online merita di esporsi al rischio di agire illegalmente o di farsi del male. Inoltre è consigliabile monitorare la navigazione e l’uso delle app social, anche stabilendo un tempo massimo da trascorrere connessi, mostrare interesse per quello che tiene i giovani incollati agli smartphone. La Polizia Postale si rivolge infine ai giovani, sempre più attratti da questo genere di fenomeni: “Partecipare alle challenge può essere divertente ma è necessario sempre ricordare che il nostro corpo merita il massimo rispetto e deturparlo o ferirlo per apparire più “cool” non è una buona abitudine. Gli ematomi prodotti sugli zigomi per la challenge della cicatrice francese possono durare per settimane e lasciare segni visibili per molti mesi. Tra qualche settimana questa “moda” smetterà di essere popolare e ti resteranno comunque i segni di un momento di impulsività”.

Ovviamente, e questo vale sia per i genitori che per i giovani, se sui social dovessero comparire inviti a partecipare a questa o ad altre challenge che possono mettere a repentaglio la sicurezza dei ragazzi, o se si ricevono video riguardanti questo genere di sfide, il primo consiglio è quello di segnalare tutto alla Polizia Postale. Secondo gli esperti sui social “c’è un effetto amplificatore. E questa è la parte preoccupante. Nell’adolescenza – ha detto a Repubblica Arianna Marfisa Bellini, psicoterapeuta della scuola di Recalcati – conta lo specchio: c’è la necessità di riconoscersi in un altro pari, si cerca la sfida, l’emulazione per sentirsi parte di un gruppo. I social agiscono su questo specchio e lo ingrandiscono: questo è rischioso”.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.