La settimana decisiva per l'esecutivo
Che cos’è la relazione Giustizia, il bivio della crisi del governo Conte nelle mani di Bonafede
Il bivio della crisi di governo potrebbe essere la relazione sulla Giustizia del ministro Alfonso Bonafede. Ottenuta la fiducia (per un pugno di voti) alla Camera e poi al Senato la settimana scorsa, l’esecutivo continua a ballare. Non è escluso che prima della relazione il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte possa salire al Quirinale e formalizzare la crisi rassegnando le dimissioni con l’obiettivo di formare un “governo di salvezza nazionale” sulla base di una maggioranza allargata ai moderati del centrodestra e forse anche a quell’Italia Viva di Matteo Renzi che ha aperto la crisi con le dimissioni dall’esecutivo delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e dal sottosegretario Ivan Scalfarotto.
Che cosa c’entra in tutto questo la Giustizia? Mercoledì si dovrebbe votare al Senato la relazione del Guardasigilli. La maggioranza vuole spostare il voto a giovedì. Italia viva si è già detto contrario. Dalla maggioranza dei 156 ottenuti la settimana scorsa si scenderebbe intorno a 148. Repubblica ha scritto che Conte avrebbe chiesto al ministro 5 Stelle Bonafede di addolcire il testo per reclutare altri responsabili.
La relazione Giustizia anticipa l’apertura dell’anno giudiziario, il momento in cui si tirano le somme dello Stato della Giustizia a livello sia generale che territoriale. Prima dell’inaugurazione il ministro della Giustizia illustra al Parlamento l’andamento del sistema durante l’anno arrivato a termine e presenta gli interventi che vorrebbe apportare a livello organizzativo per il funzionamento dei servizi. Successivamente si tengono le riunioni pubbliche e solenni della Corte di Cassazione e delle Corti d’appello durante le quali presentano le loro relazioni il Primo Presidente della Cassazione di Corte d’Appello. Seguono gli interventi, facoltativi, di Procuratori Generali e dell’Avvocatura dello Stato.
Domani la conferenza dei capigruppo del Senato potrebbe spostare da mercoledì a giovedì il voto sulla relazione. Almeno cinque i voti in meno, scrive il Corriere della Sera, rispetto alla maggioranza relativa ottenuta martedì scorso a Palazzo Madama (anche per via dell’astensione di Italia Viva). Annunciati i no degli onorevoli Casini, Lonardo, Nencini, Rossi e Causin.
“Il voto sulla relazione del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è un voto sul governo”, ha dichiarato sena mezzi termini il ministro degli Esteri e leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. “Ascolteremo. Temo che sarà difficile votare diversamente da ‘no’. Aspettiamo ancora il tavolo che aveva promesso sul tema della giustizia e non è stato fatto”, ha chiarito la senatrice ed ex ministra Bellanova, a L’Aria che Tira su La7. Italia Viva si è sempre dichiarata contraria alle politiche giustizialiste imposte all’esecutivo dai grillini.
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