Il vincitore assoluto del caso della Superlega si chiama Aleksander Ceferin. La secessione in un torneo elitario, sorta di una nuova ed estrema Champions League, ipotizzato da 12 club fondatori e naufragato nel giro di 48 ore ha fatto passare l’UEFA e la FIFA come custodi di un calcio più morale anche se infine caratterizzato da quelle stesse brutture esplicitate ed estremizzate dalla fantasmagorica Superleague. Ecco, il Presidente dell’UEFA, il settimo nella storia dell’associazione continentale, è lui, avvocato e dirigente sportivo sloveno, eletto nel settembre 2016. Ceferin è anche vicepresidente della FIFA.

Precedentemente era stato per cinque anni Presidente della Federazione calcistica della Slovenia, dov’è nato, nella capitale Lubiana. Laureato in giurisprudenza, avvocato, ha lavorato nello studio legale del padre rappresentando anche atleti professionisti e società sportive. Quando aveva 19 anni si è arruolato nell’Armata popolare jugoslava per militare in seguito nella divisione della Difesa territoriale delle Forze armate slovene nella guerra dei 10 giorni, scoppiata nel 1991 in seguito alla dichiarazione d’indipendenza della Slovenia. Ha difeso anche criminali di guerra.

Il primo incarico nel mondo del calcio nel comitato esecutivo del KMN Svea Lesna Litija, squadra slovena di calcio a cinque. In seguito con la NK Olimpija Ljubjana fino al 2011. Quindi l’elezione alla Federazione calcistica della Slovenia. Al Congresso Straordinario convocato ad Atene nel settembre 2016 ha superato al primo scrutinio la concorrenza dell’olandese Michael Van Praag per 42 preferenze a 12 ed è diventato Presidente dell’UEFA. Ad appoggiarlo anche la Figc italiana presieduta allora da Carlo Tavecchio. È stato rieletto da candidato unico il 7 febbraio 2019.

Durante la sua gestione ha approvato una serie di riforme di good governance come l’introduzione dei limiti di mandato per il presidente e i membri del Comitato Esecutivo dell’UEFA e la condizione che i candidati al Comitato Esecutivo detengano una carica attiva da presidente, vicepresidente, segretario generale o CEO nella federazione nazionale. Sostanzialmente fallita l’idea di riformare e implementare il Fair Play Finanziario introdotto nel 2009 che si è fatto valere con realtà meno centrali e di cartello e ha chiuso più di un occhio con realtà come Manchester City e Paris Saint Germain.

Ceferin è stato successore del ex campione francese Michel Platini. Quando è stato eletto ha dichiarato che “non sarebbe stato la marionetta di nessuno” e quindi “al massimo dei miei figli”. Parla tre lingue: serbo-croato, inglese e italiano. È appassionato di auto e moto: ha attraversato il deserto del Sahara cinque volte, quattro in auto e tre in moto. È cintura nera di karate stile Shotokan. È sposato e ha tre figli.

Ha fatto e sta facendo molto discutere il suo rapporto con Andrea Agnelli. Ceferin ha fatto da padrino al battesimo della figlia del Presidente della Juventus, Vera Nil. Deve essersi sentito tradito dall’amico. Agnelli, secondo il comunicato pubblicato domenica, sarebbe diventato vice presidente della Superlega. Presidente il numero uno del Real Madrid Florentino Perez. “Non ho mai visto una persona mentire così tante volte e in maniera così persistente come ha fatto lui – ha detto Ceferin di Agnelli – Ho parlato con lui sabato pomeriggio e ha detto che erano tutte bugie. Ho cercato di chiamarlo successivamente e ha spento il telefono. Ho visto così tante bugie, ma questa è una situazione che non avevo mai visto. L’avarizia fa sì che tutti i valori umani svaniscano”.

La Superlega intanto è naufragata. Tutte e sei le squadre inglesi hanno fatto marcia indietro. La Juventus “pur rimanendo convinta della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali del progetto, ritiene che esso presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portato a compimento nella forma in cui è stato inizialmente concepito”. Alla luce di tali sconvolgimenti Ceferin ha esultato: “È ammirevole ammettere un errore e questi club hanno commesso un grande errore. La cosa più importante adesso è ricostruire l’unità che c’era prima e andare avanti insieme”.

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.