Lo scorso 12 marzo, in occasione dei cento anni dalla nascita di Gianni Agnelli, Eva Christillin si faceva intervistare da Tuttosport in un numero speciale elogiativo per l’uomo che è stato per lei punto di giunzione con la Juventus. Amico e collega di università di suo padre, ricordato con affetto dalla donna, ora membro del board Uefa e Fifa, ha lasciato un segno dentro di lei fin dalla sua infanzia. Un rapporto che l’ha anche vista presente spesso allo Juventus Stadium, al fianco del nipote di Gianni, Andrea, con il quale adesso lo strappo è per forza di cose insanabile – quantomeno a livello formale – dopo l’annuncio della Superlega europea.

Non ho sentito Agnelli, lo abbiamo aspettato per il comitato esecutivo ma si è dimesso e c’è il suo posto vuoto”, ha dichiarato Christillin, ospite a Otto e mezzo su La7. “Mi dispiace – ha aggiunto – perché gli voglio molto bene ma questa volta ha preso una decisione non giusta”.

Difende la posizione, in linea con gli organizzatori di Champions ed Europa League, in termini molto più tenui rispetto a quelli del presidente dell’Uefa, Aleksander Čeferin, che ha parlato del patron juventino come di un “bugiardo” e di una “serpe”.

Lo sgarbo all’amica e compagna di tribuna è stato necessario per mettere in atto la rivoluzione che – nelle parole del presidente del Real Madrid e della nascente Super Lega Florentino Perez – “salverà il calcio”. E il fatto che la stessa Christillin, pur molto vicina alla famiglia Agnelli, non sapesse nulla sull’imminente nuovo torneo, la dice lunga sul livello di segretezza e soprattutto sulla repentinità dell’accelerazione che ha subito il processo per via della pandemia.

“C’è un ordinamento sportivo che prevede che chi partecipa ai campionati sia affiliato alla Uefa e alla Fifa e chi esce e organizza tornei per conto suo, sta fuori. Non abbiamo dato alcuna cittadinanza alla SuperLega: per noi ad oggi non esiste”, dice Christillin. Difficile immaginarla di nuovo ospite di Agnelli allo Stadium, magari in un match di Superlega, rompendo così un’amicizia storica e una presenza che ne aveva fatto, a tutti gli effetti, un membro fisso del tifo juventino.

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Napoletano, Giornalista praticante, nato nel ’95. Ha collaborato con Fanpage e Avvenire. Laureato in lingue, parla molto bene in inglese e molto male in tedesco. Un master in giornalismo alla Lumsa di Roma. Ex arbitro di calcio. Ossessionato dall'ordine. Appassionato in ordine sparso di politica, Lego, arte, calcio e Simpson.