Vicepremier e titolare della Farnesina, ma a chi lo conosce bene è sicuro che sia solo una tappa di avvicinamento a quello che è il suo vero obiettivo: Palazzo Chigi. Il coordinatore di Forza Italia succede al dicastero a Luigi Di Maio sotto il segno della prima donna presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni. Come riporta il suo blog personale, è nato il 4 agosto del 1953 a Roma. Il padre era ufficiale dell’esercito, la madre insegnate di latino e greco. Si è laureato in Giurisprudenza all’università La Sapienza di Roma, e ha prestato servizio nell’Aeronautica militare. È sposato e ha due figli. Tajani si è occupato di politica fin dalla gioventù: da ragazzo è stato infatti un militante del Fronte Monarchico giovanile, in cui ha ricoperto anche la caricati di vicesegretario. Nel 1980 è diventato giornalista, ricoprendo tra i vari incarichi anche quello di inviato in Libano e nell’Urss per radio Rai.

Nel 1994, con l’ingresso in politica di Silvio Berlusconi, Tajani è uno dei fondatori di Forza Italia diventando da quell’anno e fino al 2005 coordinatore del partito nel Lazio. Con la nascita del governo Berlusconi I, diventa portavoce del presidente del Consiglio. È però sul fronte internazionale che Antonio Tajani occupa le posizioni più importanti nella sua carriera politica: nel 1994 è eletto eurodeputato al Parlamento europeo, posizione che ricoprirà fino al 2008 e poi ancora dal 2014 e fino al 12 ottobre di quest’anno. Nel 2008 entra a far parte della Commissione europea presieduta da José Manuel Barroso, occupando le cariche di commissario per i Trasporti e vicepresidente della Commissione. Nel 2010 passa poi all’incarico per l’Industria e l’imprenditoria, mantenendo la carica di vicepresidente.

All’inizio della nuova legislatura del Parlamento europeo nel 2014, Antonio Tajani diventa vicepresidente dell’Assemblea. Due anni e mezzo più tardi, nel gennaio del 2017, viene eletto dall’Aula Presidente del Parlamento europeo: manterrà la carica fino al 3 luglio del 2019, succeduto dal compianto David Sassoli. A seguito della fine del suo mandato come Presidente, Antonio Tajani diventa vicepresidente del Partito Popolare europeo, il più consistente dal punto di vista numerico nell’Assemblea. Nel frattempo assume anche l’incarico di vicepresidente e coordinatore unico di Forza Italia nel luglio del 2018.

A seguito delle elezioni politiche del 25 settembre, che vedono un’ampia affermazione della coalizione di centrodestra, Antonio Tajani è eletto per la prima volta deputato in Italia. Dopo l’elezione lascia il seggio al Parlamento europeo e la carica di vicepresidente del Ppe. Indicato più volte dalle indiscrezioni come possibile ministro degli Esteri del nuovo governo, a fronte dell’ampia esperienza maturata in campo europeo, Tajani ha visto traballare la sua candidatura a causa delle parole rubate al presidente Berlusconi negli ormai famosi audio pubblicati da LaPresse. Supera comunque la crisi e oggi succede al dicastero presidiato da Luigi Di Maio.

 

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