La donna più importante del boss
Chi è la sorella di Matteo Messina Denaro, Patrizia il braccio destro del boss: “Pago per il cognome che porto”

Se Matteo Messina Denaro è riuscito a sfuggire all’arresto per oltre 30 anni forse lo deve anche alla fitta rete familiare che aveva intorno. E che negli anni della latitanza non solo lo hanno aiutato, ma hanno fatto in modo da tenere in mano le redini della cosca. Un ruolo chiave in tutto questo lo ha avuto la sorella del boss, Anna Patrizia Messina Denaro, nata a Castelvetrano il 18 settembre 1970. A 52 anni sta scontando una condanna a 14 anni per associazione mafiosa.
Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Patrizia, attiva da sempre nella famiglia mafiosa, ha avuto un ruolo fondamentale per lo sviluppo del business mafioso, avrebbe controllato le estorsioni e intessuto rapporti con gli altri boss mafiosi. Secondo le indagini, nell’ambito dell’operazione Eden del 2013, Patrizia era tra i pochissimi ad avere rapporti con suo fratello latitante, poteva incontrarlo fisicamente e confrontarsi con lui sul da farsi. Era lei a gestire i rapporti con il resto dell’organizzazione mafiosa e a rappresentare gli interessi e le istanze del fratello nella cosca.
Arrestata nel 2013, di fronte alla Corte disse: “Non faccio parte di Cosa nostra. Io pago per il cognome che porto, ma di cui sono fieramente orgogliosa. Da vent’anni non ho contatti con mio fratello Matteo”. Poi le indagini smentirono quelle affermazioni rivelando il rapporto stretto che c’era tra fratello e sorella. Nel 2018 la quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la sentenza con cui la Corte d’appello di Palermo l’ha condannata a 14 anni e sei mesi di carcere per associazione mafiosa.
L’operazione Eden rivelò il coinvolgimento anche di altri membri della famiglia. Nello stesso processo fu confermata la condanna a 16 anni per il nipote Francesco Guttadauro, definito il “nipote del cuore” del boss. La sentenza di primo grado era stata emessa dal Tribunale di Marsala il 31 marzo 2015. Zia e nipote sono ritenuti colpevoli di associazione mafiosa (la sorella del boss, in primo grado era stata condannata a 13 anni per concorso esterno) e tentata estorsione a Rosetta Campagna, una delle eredi di Caterina Bonagiuso, madrina di battesimo di Anna Patrizia.
Poi c’è anche un fratello, Salvatore. Arrestato per la prima volta nel 1998, nel 2004 è stato condannato in via definitiva per associazione per delinquere di stampo mafioso pluriaggravata, danneggiamento seguito da incendio aggravato in concorso e tentato incendio pluriaggravato in concorso. Poi è stato arrestato di nuovo nel marzo 2010 per aver veicolato pizzini su ordine del fratello e condannato per questo, nel 2013, a 7 anni. Il 2 marzo scorso ha lasciato la casa di lavoro di Tolmezzo dove si trovava in regime di 41 bis.
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