Michelangelo Vood questa volta le parole le ha volute condividere anche fisicamente, vederle e farle vedere scritte, metterle materialmente nero su bianco, visibili a tutti oltre che a lui. Ha preso una sera, con la pioggia e tutta l’umidità di Milano, tre striscioni e li ha appesi lungo la Darsena e i Navigli: “La musica ci salverà”. È qui dov’è che il suo ultimo singolo Sotto il diluvio (Nessuno tranne te) esplode, si apre, come una luce che si accende in una stanza, un momento completamente buio. La canzone è uscita venerdì 11 novembre, il secondo singolo per Carosello Records di Vood dopo Souvenir.

Il pezzo è stato scritto e prodotto con Gabriele Lerna e Giordano Colombo. Scritto “in un momento complicato vissuto all’inizio di quest’anno. La canzone descrive perfettamente le sensazioni di quel periodo, uno stato d’animo di forte insicurezza. Le parole di questa canzone sono uscite di getto, perché era proprio così che mi sentivo, come se stessi facendo bungee jumping dalla cima di una montagna con sotto i coccodrilli pronti a mordere. Non sai come ne uscirai, se tutto intero o a pezzi. La cosa assurda era che questo mio stato d’animo sembrava riflettersi anche sul mondo esterno, impegnato ad affrontare gli strascichi della pandemia e a far fronte a una guerra totalmente inaspettata alle porte d’Europa. Dovunque mi girassi non trovavo appigli”.

Sotto il diluvio riflette dunque i momenti scuri degli ultimi anni, alcuni condivisi da tutti, tra la pandemia da coronavirus e la guerra in Ucraina. Il suo bridge finale è una sorta di inno collettivo alla speranza, alla musica e al suo potere salvifico. “La musica ci salverà”, ripete il cantante. Quelle parole Michelangelo Paolino Vood, artista lucano classe 1991, originario di Rionero in Vulture in provincia di Potenza, già vincitore del concorso per autori “Genova per voi” di Universal Music Publishing e “Artista Just Discovered” da MTV New Generation, le ha esposte in giro per Milano e le ha esposte sulla Darsena e i Navigli in un’azione di guerrilla art. Quelle frasi, appese lì, hanno attirato l’attenzione dei passanti, curiosi che hanno fotografato e postato sui social.

 

 

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Quando mi capita di vivere periodi così conosco soltanto un rimedio per star meglio, la musica. So che può sembrare retorico, ma per me funziona così da sempre. Anche nella solitudine più profonda, anche ‘sotto il diluvio’, la musica è l’unica cosa di cui ho bisogno per uscire dal buio che a volte mi trascina via. È questo il motivo della frase ripetuta ad un certo punto del brano ‘la musica ci salverà’. È il mantra che mi ripetevo in quel momento. Spero possa essere di buon auspicio per tutti, soprattutto per le persone che stanno provando quelle mie stesse sensazioni”.

Michelangelo Vood è il nome d’arte di Michelangelo Paolino: cognome dalle origini misteriose che ha preso in prestito dalla madre, che rievoca anche il bosco, wood in inglese. Ha pubblicato nel 2020 il suo ep, finora l’unico, Rio nero. “Dopo aver ascoltato una mia canzone – ci aveva raccontato in una lunga intervista a questo giornale in cui ripercorreva la sua storia – una persona mi ha detto che gli avevo fatto pensare al padre che non c’è più: ‘Ti volevo ringraziare, perché mi hai dato un ricordo molto bello’ mi ha detto. Questo è quello voglio fare”.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.