Il più grande e potente telescopio spaziale mai realizzato, il James Webb Telescope (JWST), ha inaugurato una nuova era negli studi e nell’osservazione dello spazio. Il telescopio ha fotografato stelle e galassie lontanissime e quegli scatti sono stati presentati dalla NASA, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti, che gestisce il JWST in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e quella canadese (CSA).

La prima di quelle foto era stata diffusa nella serata di lunedì 11 luglio dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden in un evento speciale a Washington DC: nella “Webb’s First Deep Field” si vedeva un ammasso di galassie a 4,6 miliardi di anni luce dal pianeta Terra. Il resto degli scatti è stato pubblicato nelle ore successive e ha mostrato altre galassie, un pianeta gassoso all’esterno del sistema solare e nebulose che si stanno evolvendo rapidamente.

Il super telescopio che ha stupito e affascinato il mondo con le sue fotografie deve il suo nome a James Edwin Webb, funzionario statunitense che fu il secondo amministratore della NASA dal febbraio 1961 all’ottobre 1968. Era nato a Tally Ho, in Carolina del Nord, nell’ottobre del 1906, ed è morto a Washington nel marzo 1992. Laureato in Scienze pedagogiche a Chapel Hill, fu secondo luogotenente nei Marines e alla George Washington University ottenne una laurea in Legge.

 

 

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Ebbe due figli con la moglie Patsy Aiken Douglas. A volerlo alla NASA per portare avanti il progetto di portare i primi uomini sulla luna entro il 1970 fu John Kennedy. Webb propose la creazione del centro di controllo delle missioni spaziali Lyndon B. Johnson Space Center di Houston. Lasciò la NASA il 7 ottobre del 1968, poco prima della missione dell’Apollo 8 che avrebbe portato i primi uomini in orbita attorno alla Luna. Il telescopio che porta oggi il suo nome venne ribattezzato nel 2002.

La popolare rivista Scientific American nel marzo del 2021 cominciò con una serie di articoli a fare pressione per cambiare il nome del telescopio per via delle accuse che indicherebbero Webb come complice nelle purghe di persone omosessuali all’interno della NASA. Il caso ebbe larga attenzione mediatica, come la storia dell’analista Clifford Norton che nel 1963 venne arrestato e licenziato per condotta “immorale, indecente e disonorevole”. Secondo altre versioni le questioni relative al personale rientravano nella competenza del vice amministratore della NASA Robert Seamans e non in quella di Webb. La NASA ha annunciato a settembre del 2021 che il nome del telescopio sarebbe rimasto lo stesso dopo un’indagine che non aveva fornito alcuna prova che giustificasse il cambio di nome. Nessuna evidenza che Webb fosse insomma promotore e a conoscenza delle purghe.

Il JWST ha dimostrato grandi capacità in termini di risoluzione. Il suo impiego è stato paragonato a quello del telescopio spaziale Hubble, una sorta di suo precursore. Il telescopio, costato 12 miliardi di euro, è stato lanciato sei mesi fa, si trova a circa un milione e mezzo di chilometri dalla Terra, in posizione opposta rispetto a quella del Sole, in un punto chiamato Lagrange 2. Potrà osservare nei prossimi anni i primi oggetti che si produssero nel Big Bang. 9 dei 266 programmi prescelti per il primo anno di osservazioni scientifiche del nuovo telescopio saranno guidati da ricercatori italiani: sette da Inaf e due dall’Università di Milano-Bicocca e dalla Scuola Normale di Pisa.

 

 

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.