Non sono ancora noti i nomi ma sarebbero tre deputati della Lega, uno del Movimento 5 Stelle e uno di Italia Viva i parlamentari che hanno chiesto all’Inps il bonus da 600 euro mensili poi elevato a 1000 previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio per sostenere il reddito di autonomi e partite Iva in difficoltà durante la crisi del coronavirus.

A denunciare l’accaduto, così come riporta Repubblica, la direzione centrale Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza dell’Inps, organo creato da Pasquale Tridico per individuare le truffe. In realtà, non c’è nulla di illegale nel comportamento dei cinque deputati e del conduttore televisivo. Solo una questione di opportunità in un momento così delicato per il Paese.

Uno schiaffo alla miseria di chi durante l’emergenza coronavirus ha avuto serie difficoltà ad arrivare a fine mese. Loro invece potevano contare su stipendi di migliaia di euro (per la precisione 12.439) oltre ai rimborsi per il soggiorno a Roma per la loro attività politica.

OLTRE 2MILA POLITICI COINVOLTI – Ma non è tutto. Nella vicenda – così come rivela sempre Repubblica -sarebbero coinvolti addirittura duemila persone tra assessori regionali, consiglieri regionali e comunali, governatori e sindaci.

Numerose le condanne da tutti gli schieramenti politici. Anche il presidente della Camera Roberto Fico condanna senza mezzi termini il comportamento dei cinque deputati: “E’ una vergogna che cinque parlamentari abbiano usufruito del bonus per le partite iva. Questi deputati chiedano scusa e restituiscano quanto percepito. E’ una questione di dignità e di opportunità. Perché, in quanto rappresentanti del popolo, abbiamo degli obblighi morali, al di là di quelli giuridici. E’ necessario ricordarlo sempre”.

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DI MAIO: “ESCANO ALLO SCOPERTO, SI DIMETTANO” –  Il primo a intervenire sulla vicenda, via Facebook, è stato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio scrive: “Oggi La Repubblica parla di 5 parlamentari, di 5 poveri furbetti che durante la pandemia hanno avuto il coraggio di avanzare richiesta allo Stato per avere il bonus di 600 euro riservato ai lavoratori autonomi e alle partite Iva in difficoltà. Evidentemente non gli bastavano i quasi 13mila euro netti di stipendio al mese, non gli bastavano tutti i benefit e privilegi di cui già godono. È vergognoso. È davvero indecente. Questa pandemia ha fatto danni economici senza precedenti. Ci sono state persone che hanno perso il lavoro, aziende che hanno visto il proprio fatturato scendere in maniera drastica, attività che hanno chiuso senza più riaprire. E questi 5 personaggi invece di rispondere al popolo che li ha eletti hanno ben pensato di approfittarne. I nomi di queste 5 persone sono coperti dalla legge sulla privacy. Bene, siano loro allora ad avere il coraggio di uscire allo scoperto. Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore. Non importa di quale forza politica siano espressione. Mi auguro che anche le altre forze politiche la vedano come noi”.

BELLANOVA: NON HANNO SERVITO I CITTADINI – “Leggo che cinque parlamentari della Repubblica avrebbero percepito i 600 euro di bonus partita Iva Chiunque siano, a qualunque partito e schieramento appartengono, se hanno un minimo di dignità possono fare solo una cosa per sanare questa brutta vicenda: dimettersi. Devono farlo perché evidentemente non sono stati in grado di servire i cittadini che rappresentano e il Paese con onore e lealtà, tanto più in un momento come questo”. Lo scrive su Facebook il ministro per le Politiche agricole Teresa Bellanova, di Italia viva.

SALVINI –  “Chiunque siano, immediata sospensione”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini a proposito dei parlamentari che avrebbero incassato il bonus Inps

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