I Cinquestelle, colti con le mani nella marmellata, fanno voto di silenzio e si chiudono in casa. Solo uno smilzo comunicato dove dicono feriti: noi con Phlilip Morris non c’entriamo. Passerà la buriana, pensano speranzosi. Intanto fingono di non esserci. Ma da Pd e Lega tutto tace. Un silenzio imbarazzante. Ma la casa brucia e se ne sono accorti tutti. Gianluigi Paragone non affonda sull’amico Casaleggio («Non so per quale motivo è stato pagato, lui fa attività di comunicazione digitale…»), ma se la prende con gli ex compagni: «I Cinque Stelle sono un partito fake, figuriamoci se potevano essere impermeabili alle lobbies», taglia corto.

E adesso? «Si sta ragionando su un emendamento che restituisca pari dignità alle tassazioni dei prodotti da fumo». Un altro ex Cinque Stelle, l’ex ministro dell’Istruzione, Fioramonti, è ancora più netto. «Ho presentato un emendamento alla manovra di bilancio che abbatte l’aliquota sul tabacco riscaldato. Continua la battaglia già iniziata alla Camera mesi fa insieme alla collega Rossella Muroni, con un emendamento che porta la tassazione del tabacco riscaldato dal 25 al 60%. Obiettivo: porre fine a un privilegio fiscale ingiustificato per investire più risorse nella cura e nel benessere delle persone».

E poi però il fondatore del movimento Eco, che sostiene Conte ma è contro i Cinque Stelle, si toglie un sassolino dalle scarpe: «Noi – spiega- , a differenza di altri, non prendiamo soldi dalle multinazionali del tabacco e non siamo disposti a fare nessun passo indietro. Chiediamo quindi al Governo di rivedere la propria posizione, soprattutto tra quelle forze politiche che hanno fatto orecchie da mercante e spesso ammiccato alle grandi multinazionali del fumo».

Sinistra Italiana, con il portavoce Nicola Fratoianni, guarda al tema dell’opacità dei finanziamenti Casaleggio-politica. «Secondo l’inchiesta de Il Riformista, la multinazionale del tabacco Philip Morris ha pagato la Casaleggio associati per un totale di 2,4 milioni di euro di consulenze dal 2017 ad oggi. Davvero molti soldi. Io credo che per trasparenza e onestà, Casaleggio e anche il M5s debbano chiarire». La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, torna sulla nostra inchiesta: «Dalla Philip Morris più di 2 milioni di euro di “consulenze” alla Casaleggio associati, casa madre del M5s. Beh se Casaleggio junior e i suoi collaboratori sono esperti di chiara fama nel campo del tabacco e della tecnologia connessa alla combustione, tanto da poter ottenere parcelle da così elevate, allora non c’è nulla di male», ha scritto su Facebook la leader di Fdi Giorgia Meloni.

«Viene il sospetto – prosegue – che quegli importi siano un modo per oliare gli ingranaggi di chi ha un chiaro e diretto collegamento con il M5s, partito di maggioranza e di governo. Per Forza Italia parla il senatore Lucio Malan. «Gli straordinari favori fatti dal governo, e in particolare dai suoi esponenti del M5S, alla Philip Morris sono collegati agli oltre 2 milioni versati da questa grande azienda alla ditta Casaleggio? Non possiamo saperlo, anzi, se non fosse per il Riformista, non sapremmo neppure dei 2 milioni. Ma una cosa la sappiamo di sicuro. Il governo ha violato, e continua a violare, il regolamento del Senato pur di non rispondere alle interrogazioni che riguardano la questione del tabacco riscaldato, che ha goduto di ribassi fiscali, pari a 250-500 milioni di Euro».

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.