A Casal di Principe si torna a sparare, anche se per fortuna i i proiettili sono pallini di piombo, verosimilmente compatibili con una pistola a gas. Obiettivo è stato, oggi pomeriggio, la Casa don Diana, lo spazio sociale di via Urano intitolato al prete anticamorra ucciso il 19 marzo 1994 nella chiesa di San Nicola da un sicario del clan dei Casalesi.

I colpi di pistola hanno centrato una porta-finestra del primo piano, alle spalle dell’ingresso principale: quattro i fori trovati, mentre altri quattro ‘pallini’ sono stati rinvenuti a terra non avendo centrato il bersaglio.

“Attendiamo fiduciosi l’esito delle indagini, intanto andiamo avanti tranquillamente con il nostro lavoro”, commentano dal comitato, mentre sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale Compagnia per effettuare i rilievi.

Un attacco ai danni del comitato che arriva nel giorno in cui Casal di Principe torna alla ribalta per la protesta inscenata da due famiglie, colpite dall’ordinanza di demolizione della propria abitazione da parte della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Abbattimento che ha provocato anche le clamorose dimissioni del sindaco Renato Natale, che aveva chiesto 100 giorni di tempo ai magistrati per individuare un appartamento dove poter trasferire le due famiglie rimaste drammaticamente senza un luogo in cui vivere.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia