La sentenza per il seguace di Trump e QAnon
Condannato lo ‘sciamano’, 41 mesi di carcere per l’assalto al Congresso Usa
Quarantuno mesi di carcere per Jacob Chansley, meglio noto come lo “sciamano di QAnon”, è questa la condanna inflitta al 34enne originario di Phoenix, in Arizona, assoluto protagonista dell’assalto dei seguaci di Donald Trump a Capitol Hill del 6 gennaio scorso.
Chansley, noto anche come “Jake Angeli”, è stato tra i volti più noti dell’assalto al Congresso Usa, con cui i sostenitori di Donald Trump intendevano impedire che venisse certificata la vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali.
Il 34enne seguace della teoria complottista QAnon, vestito da sciamano e a torso nudo, armato di una lancia e col volto dipinto con i colori della bandiera Usa, si era messo alla testa dei ‘ribelli’ riuscendo anche ad entrare nella stanza del vicepresidente Mike Pence. Al numero due dell’amministrazione Trump aveva anche lasciato un messaggio sulla scrivania, dal chiaro tono minaccioso: “E’ solo questione di tempo, la giustizia sta arrivando”.
Chansley era detenuto senza cauzione da gennaio, quando era stato arrestato, e a settembre si era dichiarato colpevole di ostruzione a procedure del Congresso. Ai tre anni e cinque mesi di prigione della condanna verranno sottratti i mesi già trascorsi in detenzione. Lo ‘sciamano’ rischiava una condanna fino a vent’anni anni ma si era dichiarato colpevole di un solo capo d’accusa.
Il giudice Royce Lamberth, della corte federale di Washington, ha detto a Chansley che quello che ha fatto “è stato terribile”, ma ha giudicato genuino il suo pentimento: ha dunque stabilito per lui il minimo della pena prevista, che andava dai 41 ai 51 mesi. Resta comunque di una delle condanne più dure decise ad oggi per gli imputati coinvolti nell’assalto al Coongresso che si sono dichiarati colpevoli.
Il 34enne aveva fatto notizia anche dopo l’assalto al Congresso: lo scorso febbraio, dopo l’arresto, aveva iniziato uno sciopero della fame perché nel carcere dove era stato rinchiuso non prevedevano un menu vegano.
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