Tangentopoli era un sistema di finanziamento irregolare dei partiti che con molteplici varianti e articolazioni riguardava tutti i grandi gruppi economici privati e pubblici e tutti i partiti tranne l’Msi. La conferma di questa valutazione è data proprio da Di Pietro. Nel suo libro-intervista su Tangentopoli, Di Pietro ha dichiarato: «Diciamo subito che il sistema politico divideva le tangenti in quattro parti: una andava alla Dc, una al Psi, una alle altre forze del pentapartito che governavano in una determinata zona e infine una parte al Pci, di regola fatto sottoforma di lavoro alle cooperative che gravitavano nell’orbita del partito e alcune volte con versamenti di vere e proprie bustarelle» (Intervista su Tangentopoli, Laterza). E sempre Di Pietro a proposito dei coinvolgimenti del Pci sull’operazione Montedison: «Ecco questo è l’unico caso in cui io arrivo alle porte delle Botteghe Oscure. Anzi arrivo fino all’ascensore che porta ai piani alti.

Abbiamo provato di certo che Gardini effettivamente un miliardo lo ha dato; abbiamo provato di certo che l’ha portato in sede di Botteghe Oscure; abbiamo provato di certo che in quel periodo aveva motivo di pagare tangenti a tutti i partiti perché c’era in ballo un decreto sulla defiscalizzazione della compravendita Enimont a cui teneva molto». Ora ad un certo punto, in seguito dell’adesione dell’Italia al trattato di Maastricht, che comportava il mercato e la piena libera concorrenza, il sistema di Tangentopoli diventò antieconomico e doveva essere liquidato.

Visto che coinvolgeva tutto e tutti poteva anche essere liquidato di comune intesa aggiungendo un’amnistia. Invece avvenne l’opposto. Per ragioni che in questa occasione non possiamo approfondire si costituì il pool dei pm di Mani Pulite, parallelo ad esso il pool dei quattro principali quotidiani (Corriere della Sera, Repubblica, Stampa, Unità), il Tg3, Samarcanda e poi le reti Mediaset. Questo circo mediatico-giudiziario guidato dal pool di Milano decise di salvare gli alti dirigenti del Pds (mai raggiunti da avvisi di garanzia mentre invece furono colpiti quadri intermedi e dirigenti della Coop) e la sinistra democristiana. Invece fu criminalizzato Craxi, distrutto il Psi, asfaltato il centro-destra della Dc, disintegrati i partiti laici. Insomma, due pesi e due misure. Tutto ciò ha prodotto uno sconvolgimento il cui effetto finale è quello attuale, costituito dall’esplosione del sovranismo e del populismo giustizialista.