La guerra in Ucraina sta facendo conoscere al mondo la potenze delle armi di ultima generazione usate nel conflitto. Fin ora la Russia aveva utilizzato bombe a grappolo e termobariche. Poi è stata la volta dei droni Kalashnikov dei russi e dei droni kamikaze degli USA. Ora è la volta dei missili ipersonici Kinzhal che Mosca dice di aver utilizzato in Ucraina “per distruggere un magazzino di missili e munizioni aeronautiche delle truppe ucraine nel villaggio di Delyatyn, nella regione di Ivano-Frankivsk”. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti, secondo la quale è la prima volta che simili missili balistici ipersonici vengono usati nel conflitto in Ucraina.

Cosa sono questi potenti missili? L’arma è lanciabile da un caccia o da un bombardiere Tu23, ha una velocità dieci volte superiore a quella del suono ed un raggio d’azione di 2 mila chilometri. Può anche essere dotata di una carica nucleare, ma nel caso specifico del bombardamento era convenzionale.

La caratteristica di questi missili è la rapidità con cui può essere manovrato tanto da renderlo molto difficile da intercettare. Inoltre i sensori di cui è dotato l’ordigno assicurano una maggiore precisione. Secondo quanto riportato dal Corriere, nel 2018 erano uscite analisi sostenendo che il sistema poteva rappresentare una novità importante nell’arsenale di Putin, uno dei tanti progetti per super armi presentati dalla propaganda del Cremlino.

Nei primi giorni di febbraio era stata segnalata la presenza di un Mig 31 dotato del missile nella regione di Khaliningrad. Un segnale di forza verso Baltici e Polonia. L’utilizzo di questa nuova potente arma può essere letta come una prova dell’intenzione di Putin a usare qualsiasi mezzo in questa guerra. Ma ci sono anche altre visioni: colpiscono con un ordigno “non comune”, mai impiegato, contro il quale i difensori possono fare poco; rappresenta anche un diversivo alle analisi critiche verso il comportamento dell’Armata nella prima fase dell’operazione speciale, tra ritardi e problemi.

Intanto bombe e missili continuano a piovere sui centri abitati. Gli ucraini resistono ma intanto Putin ha dato il via a una vera e propria guerra di logoramento, come affermato dagli analisti inglesi.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.