Ci sono i primi sviluppi significativi nell’inchiesta della Procura di Napoli sul crollo avvenuto il 5 gennaio scorso all’interno del cimitero di Poggioreale, nel capoluogo campano. Gli inquirenti, col fascicolo in mano ai pm Giuseppe Tittaferrante e Federica D’Amodio, coordinati dalla procuratrice aggiunta Simona Di Monte, hanno incaricato due periti per procedere ad “accertamenti tecnici irripetibili” nell’area interessata dai crolli, dove si stavano effettuando i lavori della metropolitana.

Ai consulenti, i docenti universitari Paolo Grazioso e Nicola Augenti, è stato inoltre di esaminare i materiali utilizzati per i lavori, eventuali difetti di progettazione o esecuzioni degli stessi, e valutare se un’attività di consolidamento del terreno avrebbe potuto evitare l’evento o comunque limitarlo,

Con la perizia richiesta dalla procura, che ipotizza il reato di crollo colposo, come atto dovuto sono stati iscritti nel registro degli indagati venti persone come atto dovuto. Tra questi, scrive Repubblica, vi sono la responsabile del procedimento, Serena Riccio, il progettista Francesco Paolo Russo, il direttore dei lavori Filippo Cavuoto e i rappresentanti della società concessionaria Metropolitana di Napoli, il presidente Ennio Cascetta e il direttore tecnico Giovanni Argenziano, insieme con i responsabili delle imprese (Cmv Scarl, Cipa spa, Icop Spa) e i collaudatori.

Obiettivo della Procura e della perizia è quello di stabilire vi siano nessi di casualità tra i lavori per la realizzazione della metro e il crollo nel cimitero. Nei giorni scorsi l’area non interessata dal cedimento è stata parzialmente dissequestrata.

Redazione

Autore