“L’ipotesi della forchetta e dell’errore umano fa parte degli accertamenti ma non è riscontrabile dai video che non sono nemmeno di qualità eccelsa”. Sono  le parole di Olimpia Bossi, a capo della Procura di Verbania, sulle indagini in corso dopo la strage del Mottarone dove nella giornata di domenica 23 maggio, in seguito al crollo di una funivia, sono morte 14 persone. In serata è poi emerso che c’è un primo indagato dopo l’apertura del fascicolo per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro colposo. Si tratta di un dipendente delle Ferrovie del Mottarone, la società che gestisce l’impianto. Bossi ha spiegato che verrà sentito al più presto il testimone che ha riferito del guasto del giorno prima dell’incidente, con la funivia bloccata per circa mezz’ora.

Ad avvalorare l’ipotesi di un errore umano sono foto e frame di video che mostrano un ‘forchettone”, ovvero una pinza che consente di lasciare aperto il freno di emergenza automatico e che dovrebbe essere utilizzata sono nelle prove di collaudo senza passeggeri.  Il ‘forchettone” era invece collocato sui freni sopra il tetto della cabina quando è avvenuto l’incidente e quindi avrebbe così disattivato la frenata d’emergenza. Una presenza che spiegherebbe perché la cabina è precipitata nel vuoto per circa 20 metri.

“Non conosco nel dettaglio la morsa, o forchettone, che figura dalle immagini riportate dai media della funivia del Mottarone, perché usiamo altri tipi di dispositivi, ma posso confermare che tale sistema per disabilitare i freni esiste, e ha una sua funzione ben precisa, cioè di tenere sempre aperte le ganasce del freno, impedendone l’attivazione in caso di necessità. Ma è un’operazione che deve essere fatta quando la cabina è vuota, durante le fasi di manutenzione”. È quanto spiega a LaPresse Pier Giacomo Giuppani, ingegnere e consulente tecnico dell’Associazione nazionale Esercenti funiviari.

“Ma io non posso confermare assolutamente che sia accaduto ciò – precisa Giuppani – dico solo che il forchettone viene utilizzato normalmente quando ad esempio c’è un guasto del sistema idraulico della centralina dei freni. In questo caso si procede all’apertura manuale del freno consentendo il recupero delle persone a bordo della cabina presso la stazione più vicina dopo aver accertato che non ci siano altre anomalie nel sistema frenante. È un’operazione che viene fatta manualmente e viene prevista nei manuali di uso e manutenzione fornita dai costruttori. Ma è qualcosa che avviene solo in casi di emergenza e con un controllo ben preciso”.

Sul luogo dell’incidente, oggi, l’ennesima tragedia: un operatore tv, Nicola Pontoriero, è morto mentre percorreva i sentieri con una troupe di Mediaset, per un infarto. Inutili i tentativi di rianimarlo dei poliziotti che erano con lui e poi dei soccorritori. Intanto si continua a sperare per il piccolo Eitan, l’unico sopravvissuto alla strage: il bimbo è ricoverato all’ospedale Regina Margherita di Torino ed è iniziato oggi il suo risveglio dopo la sedazione. I medici parlano di ‘cauto ottimismo’ in proposito, anche se fonti dell’ospedale fanno sapere che sarà necessario un aiuto psicologico per quando il piccolo riuscirà a svegliarsi.

Redazione

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