Con l’affossamento al Senato del Ddl Zan, il disegno di legge contro l’omotransfobia, è arrivato commento di Fedez. Il cantante, che nei mesi precedenti si è battuto in prima persona per spingere l’approvazione del disegno di legge, non le ha mandate a dire ai senatori che hanno votato la “tagliola”, la procedura speciale chiesta da Lega e FdI in base alla quale l’aula di Palazzo Madama ha proceduto con voto segreto alla discussione generale del testo di legge.

Fedez ha rivolto la sua attenzione ai 16 senatori di Italia Viva. E la scelta di affossare il Ddl Zan, almeno per come è attualmente il testo, non è piaciuta al cantante milanese.
Su Twitter scrive: “Ma il Renzi che si proclamava paladino dei diritti civili è lo stesso che oggi pare sia volato in Arabia Saudita mentre si affossava il DDL Zan? Per celebrare la libertà di parola organizziamo una partitella a scarabeo con Kim Jong-un? Gran tempismo“.

Ma è su Instagram che il rapper commenta ironicamente la bocciatura del disegno di legge, pubblicando una foto di Matteo Salvini e Giorgia Meloni abbracciati e la bandiera arcobaleno.

Ma è nelle stories su Instagram che il rapper si scaglia contro il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. ”

Bravi tutti, mi piace ricordarvi così, discussione in Senato in cui avete dato spettacolo”, scrive nelle storie Fedez. “Un saluto al caro Renzi che ci ha trapanato i coglioni per mesi e oggi pare fosse in Arabia Saudita (Paese in cui l’omosessualità è accettata con un piccolo prezzo da pagare… la pena di morte). Ancora tante grazie“.

Oltre alla notizia dell’affossamento del DDL, il rapper ha condiviso un vecchio intervento della Senatrice della Lega Raffaella Fiormaria Marin che metteva in dubbio l’esistenza della discriminazione per l’orientamento sessuale delle persone. “Ma l’alibi si regge sul fatto che le persone non etero subiscano maggiormente violenze rispetto alle persone etero. Chi l’ha detto? Dove sta scritto? Siamo sicuri che gran parte di questi atti violenti siano esclusivamente messi in atto per ragioni di orientamento sessuale?“, aveva affermato la senatrice leghista.

L’Aula del Senato ha quindi approvato con 154 voti favorevoli, 131 contrari e due astenuti le richieste di Lega e FdI di non passaggio all’esame degli articoli del Ddl Zan, la cosiddetta tagliola. Si blocca dunque l’iter in Senato della proposta di legge, che era stata già approvata dalla Camera. Ventitrè voti hanno affossato la legge Zan. Il centrosinistra era sicuro di avere 149 voti, ma due si sono astenuti e 16 senatori sono passati con il centrodestra.