Indennizzi ai tassisti, costo tamponi 15 euro e call center per i positivi
Decreto Ristori, tutti gli aiuti economici: contributi a fondo perduto, bonus stagionali, reddito emergenza e cassa integrazione
E’ stato approvato poco prima delle 17 il decreto Ristori al termine del Consiglio dei Ministri in programma a palazzo Chigi. La manovra economica di 4,5 miliardi di euro è stata varata dal Governo per sostenere tutte le attività colpite dalle nuove restrizioni dovute all’emergenza coronavirus.
CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO FINO A 150MILA EURO – L’ammontare del contributo a fondo perduto previsto dal Dl Ristori non potrà superare i 150mila euro. Lo si legge nella bozza del decreto discusso oggi in Cdm. “Al fine di rendere quanto più rapida possibile la corresponsione del contributo – si legge nella relazione illustrativa all’art.1 – la norma stabilisce che la somma venga accreditata direttamente sul conto corrente bancario o postale dei soggetti che hanno già ricevuto il contributo a fondo perduto previsto dall’articolo 25 del decreto legge ‘Rilancio’, parametrando la somma da corrispondere ad una percentuale della somma già corrisposta in precedenza, il cui valore era stato determinato sulla base del calo di fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019”.
Viene demandato ad un nuovo provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate la regolamentazione tecnica della disposizione e, in particolare, la definizione dei termini e delle modalità per consentire la trasmissione delle istanze da parte dei soggetti che non avevano trasmesso la richiesta di contributo ai sensi dell’articolo 25 del decreto “Rilancio”. “I ristori a fondo perduto saranno il pezzo forte del decreto” e arriveranno “in tempi record entro il 15 novembre” ha assicurato Roberto Gualtieri. Il ministro dell’Economia ha poi spiegato che chi in passato è stato escluso dal provvedimento di maggio dovrà fare domanda e otterrà l’accredito entro il 15 dicembre.
BLOCCO LICENZIAMENTI – Con il Dl Ristori, “proroghiamo il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio”. Così la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, in un post su Facebook.
BONUS MILLE EURO STAGIONALI – “Nel Decreto Ristori abbiamo previsto un’indennità da mille euro per i lavoratori stagionali del turismo (inclusi quelli con contratto di somministrazione o a tempo determinato) nonché gli stagionali degli altri settori, i lavoratori dello spettacolo, gli intermittenti, i venditori porta a porta e i prestatori d’opera, tra quelle categorie a cui la pandemia finora ha imposto i sacrifici più grandi e che senza il nostro intervento sarebbero rimasti privi di ogni sostegno” ha aggiunto Catalfo.
STOP SECONDA RATA IMU – Nel decreto è prevista la cancellazione della seconda rata dell’Imu, il cui pagamento è previsto per metà dicembre, per tute le attività chiuse o limitate dai Dpcm. Dovrebbero rientrare palestre, piscine, bar, ristoranti per un totale di 114 milioni. Credito d’imposta pari a tre mensilità invece per chi paga l’affitto. Il credito potrà essere anche girato al proprietario del locale e quindi scontato dal canone d’affitto. Qui il costo è invece di 260 milioni di euro. Confermata poi la reintroduzione per un mese del reddito d’emergenza, l’aiuto per le persone in difficoltà che può arrivare fino a 800 euro, a seconda di quante persone ci sono in famiglia.
INDENNIZZI PER TAXI E NCC – “Ci sono anche i tassisti e i titolari di noleggio con conducente tra le categorie destinatarie dei ristori stanziati dal Governo nel Decreto approvato oggi a sostegno delle attività chiuse o danneggiate dalle ultime misure anti Covid”. Lo afferma la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli al termine del Consiglio dei ministri. “Taxi e Ncc hanno giustamente rappresentato ieri in un incontro presso il Mit che l’attività, se pure non sospesa, lo sarà di fatto dopo le 18, considerate le chiusure del dpcm. Potranno così usufruire di un indennizzo pari al 100% di quanto hanno ottenuto con il DL Rilancio dell’aprile scorso. Le risorse saranno erogate direttamente sui conti correnti. Ringrazio il sottosegretario Salvatore Margiotta che ha incontrato i rappresentanti delle categorie e contribuito a questo risultato”.
CASSA INTEGRAZIONE: 6 SETTIMANE – Sei settimane di Cassa integrazione covid aggiuntivi, riconosciute ai datori di lavoro ai quali sia stato già interamente autorizzato l’ulteriore periodo del decreto-legge del 14 agosto 2020, n. 104, e ai datori di lavoro appartenenti ai settori interessati dai provvedimenti che dispongono la chiusura o la limitazione delle attività economiche e produttive al fine di fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19.Le sei settimane devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021 Lo si legge in una bozza del decreto discusso oggi in Cdm.
I datori di lavoro che presentano domanda per le sei settimane di cassa integrazione previste dal Dl Ristori versano un contributo addizionale determinato sulla base del raffronto tra il fatturato aziendale del primo semestre 2020 e quello del corrispondente semestre del 2019, pari: a) al 9% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che hanno avuto una riduzione del fatturato inferiore al venti per cento; b) al 18% della retribuzione globale che sarebbe spettata al lavoratore per le ore di lavoro non prestate durante la sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, per i datori di lavoro che non hanno avuto alcuna riduzione del fatturato. Il contributo addizionale non è dovuto dai datori di lavoro che hanno subito una riduzione del fatturato pari o superiore al 20%, dai datori di lavoro che hanno avviato l’attività di impresa successivamente al primo gennaio 2019, e dai datori di lavoro appartenenti ai settori interessati dai provvedimenti che dispongono la chiusura o la limitazione delle attività.
TAMPONI, REFERTO ELETTRONICO – L’art. 19 del ‘Dl Ristori’ approvato dal Cdm prevede che Regioni e Province autonome comunichino al Sistema Tessera Sanitaria (TS) i quantitativi dei tamponi antigenici rapidi consegnati ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. Questi predispongono il referto elettronico relativo al tampone eseguito per ciascun assistito, con l’indicazione dei relativi esiti, dei dati di contatto, nonché delle ulteriori informazioni necessarie alla sorveglianza epidemiologica. Il Sistema Tessera Sanitaria rende disponibile immediatamente all’assistito, il referto elettronico; al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria locale territorialmente competente, attraverso la piattaforma nazionale di cui alla lettera il referto elettronico, con esito positivo; al Commissario straordinario per l’emergenza, il numero dei tamponi antigenici rapidi effettuati, aggregato per regione o provincia autonoma,; alla piattaforma istituita presso l’Istituto Superiore di Sanità il numero dei tamponi antigenici rapidi effettuati, aggregati per tipologia di assistito, con l’indicazione degli esiti, positivi o negativi, per la successiva trasmissione al ministero della Salute.
TAMPONI, STANZIATI 30 MILIONI: COSTERANNO 15 EURO – L’art. 19 del ‘Dl Ristori’ approvato dal Cdm prevede l’esecuzione di tamponi antigenici rapidi da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Con modalità definite dagli accordi collettivi nazionali di settore, è autorizzata per l’anno 2020 un’ulteriore spesa di euro 30 milioni. È stato stimato che nei mesi di novembre e dicembre verranno somministrati 2 milioni di tamponi antigenici rapidi ed è stata considerata una tariffa media per la somministrazione dei predetti tamponi di 15 euro per ciascun tampone. Lo si legge nella relazione tecnica dell’art. 19 del Dl Ristori.
REDDITO DI EMERGENZA – Una mensilità del reddito di emergenza a novembre per le famiglie già beneficiarie del contributo in base al decreto agosto o per quelle famiglie che a settembre hanno registrato un valore del reddito familiare inferiore a quello del Rem, da 400 a 800 euro. E’ quanto si legge in una bozza del dl ristori in esame in Cdm. Secondo i calcoli contenuti nella relazione tecnica, nella prima ipotesi risulterebbero ulteriori 158mila nuclei percettori che percependo un importo medio di 560 euro porterebbero il costo del rinnovo dell’assegno a novembre a 170 milioni di euro, mentre per la seconda si possono stimare 100mila nuovi nuclei percettori con un costo di 56 milioni di euro.
RIMBORSO VOUCHER – Chi ha acquistato biglietti per spettacoli dal vivo avrà diritto a un voucher come rimborso dall’entrata in vigore del dl ristori fino al 31 gennaio 2021. E’ quanto si legge in una bozza del dl ristori in esame in Cdm.
MODELLO 770 AL 30 NOVEMBRE – Il termine per la presentazione del modello 770 per i sostituti di imposta relativa all’anno di imposta 2019, è prorogato al 30 novembre 2020.E’ quanto si legge in una bozza del dl ristori in esame in Cdm.
CALL CENTER PER I POSITIVI – Arriva il servizio nazionale di risposta telefonica alle persone risultate positive al Coronavirus o che hanno avuto contatti stretti o casuali con soggetti risultati positivi. E’ quanto si legge in una bozza del dl ristori in esame in Cdm. Il ‘call center avrà “il compito di svolgere attività di contact tracing e sorveglianza sanitaria nonché di informazione e accompagnamento verso i servizi di prevenzione e assistenza delle competenti aziende sanitarie locali”. Per rendere efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’App Immuni, gli operatori del servizio, istituito dal ministero dalla Salute, potranno accedere al sistema centrale di Immuni per caricare il codice chiave in presenza di un caso di positività. I laboratori che diagnosticano casi di positività al Coronavirus dovranno comunicarli al Sistema Tessera Sanitaria che li invierà al sistema nazionale. Per l’istituzione del servizio vengono stanziati 1 milione di euro nel 2020 e 3 milioni nel 2021.
ELEZIONI RINVIATE – Le elezioni dei comuni i cui organi sono stati sciolti, già indette per le date del 22 e 23 novembre 2020, sono rinviate e si svolgono contestualmente al turno ordinario di elezioni comunali del primo semestre 2021. Lo si legge all’art.27 del Dl ristori. Inoltre, limitatamente all’anno 2020, in caso di rinnovo del consiglio del comune capoluogo, il termine per procedere a nuove elezioni del consiglio metropolitano, è fissato in centottanta giorni dalla proclamazione del sindaco del comune capoluogo.
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