“Nelle stesse ore in cui lavoravamo alle norme del Dpcm, abbiamo lavorato per far arrivare risorse in tempi record alle categorie penalizzate. Oggi alle 15 abbiamo un Consiglio dei Ministri in cui approviamo un decreto con immediate misure di ristoro e indennizzi”. Sono le parole del premier Giuseppe Conte nel corso dell’incontro di questa mattina a Palazzo Chigi con le categorie e le associazioni coinvolte dalle nuove restrizioni.

Alla riunione in videoconferenza hanno partecipato anche i ministri dell’Economia Roberto Gualtieri e dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli. Presenti Confcommercio con il presidente Carlo Sangalli e Lino Stoppani di Fipe; Confesercenti con il presidente Patrizia De Luise, Daniele Vaccarino di Cna, Nicola Molfese Casartigiani, Cesare Fumagalli di Cnfartigianato.

Stando alle parole del ministro dell’Economia Gualtieri pronunciate nel corso dell’incontro, “i ristori a fondo perduto saranno il pezzo forte del decreto” e arriveranno “in tempi record entro il 15 novembre” con un bonifico dell’Agenzia delle entrate. Il nuovo intervento a fondo perduto avrà un funzionamento legato al meccanismo già utilizzato con il decreto Rilancio, il mese di aprile resterà il punto di riferimento: “Per alcuni settori il coefficiente sarà 1 per i ristoranti 1,5” per altri settori potrà arrivare a 2 (quindi ristoro doppio rispetto a quanto già ricevuto). Nel decreto ci saranno anche “sostegni specifici per turismo e somministrazione”, ovvero bar, ristoranti, pub.

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO – Rimborsi fino a 150mila euro per le aziende per circa 2 miliardi di euro. Rimborsi che, stando a quanto annunciato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, potrebbero arrivare già entro il 15 novembre. Rientrano le imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro che subiranno perdite a causa di limitazioni di orario o chiusure. Si tratta di un rimborso automatico per chi aveva già usufruito dei sussidi previsti dal precedente decreto Rilancio; gli altri dovranno invece fare una nuova richiesta. Chi invece non aveva fatto richiesta in passato, perché escluso dal provvedimento di maggio, ha spiegato il ministro, dovrà fare domanda e otterrà l’accredito entro il 15 dicembre.

L’APPELLO DI CONFIDUSTRIA – “Il governo individui, nell’imminente decreto, misure chiare per le imprese della ristorazione collettiva (mense, refezione pubblica e privata, catering etc…) che, per effetto della pandemia, sta registrando una flessione sino al 50% dei fatturati, mettendo a rischio migliaia di lavoratori. Il ‘decreto ristoro’ deve considerare anche le categorie merceologiche relative alla ristorazione collettiva tra quelle che necessitano di indennizzi urgenti. Ricordiamo che i nostri servizi possono svolgersi in massima sicurezza e igiene e che le restrizioni che subiamo sono dovute a dinamiche che esulano dalla nostra attività. Il tema degli aiuti deve favorire e accompagnare una seria riconversione delle imprese del settore, che interessi sia le regole di ingaggio negli appalti sia la formazione dei lavoratori. Su questi temi Anir ha già attivato una interlocuzione con il ministero dell’Economia per consentire al settore di beneficiare dei ristori al pari di altri comparti, ma soprattutto per disegnare le traiettorie di un nuovo corso economico che salvi l’occupazione, i servizi e l’importanza sociale della ristorazione collettiva”. Lo dichiara Massimiliano Fabbro, presidente di Anir-Confindustria, l’associazione nazionale imprese dei servizi di ristorazione collettiva aderente a Confindustria.

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