Ha deciso di farla finita dopo le violenze sessuali denunciate e l’aggravamento della misura cautelare che venerdì scorso, 2 ottobre, aveva visto il Tribunale di Sorveglianza di Brescia disporre il trasferimento dagli arresti domiciliari al carcere per non essersi presentato dai medici che lo avevano in cura e per fatti di droga.

Un giovane 22enne, originario del Senegal, si è tolto la vita nel carcere di Brescia. Era sprofondato in una crisi depressiva, certificata tra l’altro dai medici, dopo che aveva denunciato le presunte violenze sessuali che era stato costretto a subire per anni da un imprenditore locale.

Quest’ultimo in cambio di rapporti offriva soldi e capi d’abbigliamento firmati. La Procura di Brescia stava per chiudere l’indagine a carico dell’uomo.