Nuove regole negli alberghi. Le stabilisce il protocollo “Accoglienza Sicura” redatto una task force composta da imprenditori e dirigenti del comparto turistico. Ruotano attorno alla necessità di garantire la distanza tra le persone ed evitare assembramenti. Come ci si dovrà comportare in albergo, quindi? Si dovrà rispettare la distanza di un metro e trenta centimetri e i percorsi di entrata e di uscita differenziati che le strutture allestiranno, fornendo anche gel igienizzante a ospiti e personale. Ci saranno misure per ridurre il tempo di permanenza nell’area di ricevimento ed evitare così che si creino assembramenti nei pressi della reception.

Quanto al servizio di pulizia nelle camere e nelle aree comuni, gli addetti dovranno rigorosamente indossare guanti, mascherine, cuffie, calzari protettivi, ma gli ospiti che lo desidereranno potranno chiedere che il personale non faccia ingresso nelle loro camere. I pavimenti saranno lavati e sanificati con prodotti adeguati alle diverse tipologie di materiali due volte al giorno, stesso discorso per le pulsantiere e le suppellettili a contatto con il pubblico. In più è prevista una sanificazione periodica in tutti gli ambienti di lavoro. Il nuovo protocollo punta anche a salvaguardare igiene e sicurezza nelle aree della ristorazione degli alberghi e delle strutture ricettive: i tavoli saranno posizionati in modo da garantire che gli ospiti siano tra loro alla distanza di almeno un metro e il servizio al tavolo sarà preferito a quello a buffet, ammesso solo nel caso in cui dovessero essere adottate misure per evitare il sovraffollamento.

Le stoviglie saranno lavate e disinfettate, il personale indosserà i necessari dispositivi di protezione individuale così come gli addetti alla preparazione degli alimenti che dovranno anche seguire corsi in materia di igiene. Riunioni, conferenze ed eventi potranno avere luogo a patto che si assicuri la distanza di almeno un metro tra i partecipanti. E in caso di un ospite o un dipendente con sintomi del Covid-19 la direzione dovrà essere tempestivamente informata e a sua volta si rivolgerà al medico e all’autorità sanitaria, provvedendo a isolare il soggetto sintomatico e fornire i dispositivi di protezione individuale.

“L’adozione del protocollo segna una svolta in questa fase di emergenza – sottolinea Costanzo Iaccarino, presidente regionale e vicepresidente nazionale di Federalberghi che ha aderito al protocollo insieme ad Assohotel e Confindustria Hotel – Assicurerà il necessario equilibrio tra le esigenze di tutela della sicurezza dei clienti e dei collaboratori, a qualità del servizio e il controllo dei costi di gestione”. Intanto i dati dell’Agenzia nazionale del turismo consentono un primo bilancio sugli effetti della pandemia. Se il primo trimestre del 2020 ha beneficiato del trend positivo di gennaio e febbraio, per l’estate le prenotazioni sono in stallo e si prevede un impatto sulla spesa turistica in entrata dall’estero che si traduce in un calo di quasi 20 miliardi di euro nel 2020 rispetto al livello del 2019 a livello nazionale, con un effetto maggiore per le località legate al turismo stagionale.

A Napoli si stima una perdita del 16,3% di viaggiatori domestici e del 24,8% di quelli internazionali. Numeri che confermano la crisi di molte imprese che, adesso, sono alla ricerca di liquidità. Una speranza arriva dall’Europa: su pressione degli assessori regionali al Turismo, il ministro Dario Franceschini ha proposto di destinare al settore dell’accoglienza una quota del Recovery Fund.

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Napoletana, laureata in Economia e con un master in Marketing e Comunicazione, è giornalista professionista dal 2007. Per Il Riformista si occupa di giustizia ed economia. Esperta di cronaca nera e giudiziaria ha lavorato nella redazione del quotidiano Cronache di Napoli per poi collaborare con testate nazionali (Il Mattino, Il Sole 24 Ore) e agenzie di stampa (TMNews, Askanews).