Dopo il sì alla Manovra anche il Decreto Rave è stato approvato dalla Camera con 183 sì, 116 no e un astenuto. Alle 15 di venerdì 30 dicembre l’applauso della maggioranza ha sancito la fine dei lavori e di una maratona notturna durata molte ore, una corsa contro il tempo perché il testo, varato dal Consiglio dei ministri lo scorso 31 ottobre e modificato dal Senato, andava convertito in legge entro oggi alle 24, pena la decadenza. È stata applicata la ghigliottina, o tagliola. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Pochi secondi prima del voto, quando il presidente Fontana ha spiegato i motivi del ricorso alla ghigliottina, le opposizioni hanno protestato. Si è conclusa con l’approvazione la maratona iniziata martedì, quando il governo ha incassato la fiducia sul provvedimento, che ora deve andare al Quirinale per la promulgazione e la pubblicazione in extremis in Gazzetta Ufficiale.

La maratona tra insulti e gestacci

La notte è stata animata da liti, insulti e gestacci tra i parlamentari. Nel video della seduta riportato da Open si vede il presidente dell’Aula Lorenzo Fontana (Lega) impegnato ad agitare la campanella per richiamare all’ordine i parlamentari quando dall’emiciclo si sente “Animale, statti calmo, stai seduto” mentre Marco Pellegrini, deputato del Movimento 5 Stelle, alza il dito medio per mostrare alla presidenza il gesto appena ricevuto da esponenti del centrodestra. Durante il voto finale il Pd ha mostrato il testo della Costituzione per protesta sul merito del decreto. Malumori anche in Forza Italia per il reintegro dei medici no vax. Sono in tutto 13 i forzisti che non hanno preso parte alla votazione pur non essendo in missioni. Tra questi anche il presidente della commissione Affari costituzionali Nazario Pagano: “Non ho partecipato al voto non perchè non condividessi tutti i contenuti del decreto ma perchè al suo interno, all’articolo 7, c’è una norma che non condivido e cioè la revoca della sospensione dell’attività professionale per i cosiddetti medici ‘no vax'”, ha spiegato il deputato di Fi. Nel complesso sono stati 30 i parlamentari di maggioranza assenti non giustificati alla votazione.

Cosa prevede il Dl Rave

Il decreto appena approvato introduce nel codice penale il reato di “Rave party”. Prevede la reclusione da tre a sei anni e la multa da euro 1.000 a euro 10.000 per “chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di realizzare un raduno musicale o avente altro scopo di intrattenimento”, quando dall’invasione “deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica a causa della inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento, anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello Stato dei luoghi”. Prescritta la confisca “delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato” e “delle cose che ne sono il prodotto o il profitto”.

Le misure Covid

Il decreto contiene anche una serie di norme che allentano gli obblighi sulle misure di contenimento del Covid. Sono state introdotte nuove misure che riguardano gli operatori della sanità. La scadenza dell’obbligo vaccinale per loro era fissata al 31 dicembre: il provvedimento l’ha anticipata al primo novembre consentendo agli operatori che si erano rifiutati di vaccinarsi di rientrare al lavoro. Inoltre, a partire dalla sua entrata in vigore e fino al 30 giungo 2023, sospende le multe da 100 euro con cui sono state sanzionate le persone con più di 50 anni, che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale.

Sul green pass è stato deciso di annullare l’obbligo di effettuare un test rapido o molecolare alla prima comparsa dei sintomi e per uscire dall’isolamento dopo aver contratto il Covid-19. Allo scadere di 5 giorni sarà quindi possibile tornare a svolgere le normali attività. Allo stesso modo è stata ridotta anche la durata del regime di auto-sorveglianza per chi è entrato in contatto con persone positive. Il termine dei 10 giorni è stato diminuito a 5, sempre con l’obbligo di indossate la mascherina Ffp2 in caso di assembramenti, e non sarà nemmeno più obbligatorio sottoporsi a tampone una volta finito il periodo di auto-sorveglianza.

Abrogate anche le misure che consentivano l’accesso a strutture residenziali, socio assistenziali sociosanitarie e hospice nonché nei reparti di degenza delle strutture ospedaliere, come visitatori o accompagnatori, solo alle persone munite di green pass. Così come per gli accompagnatori nei pronto soccorso. Eliminato anche l’obbligo di sottoporsi al test antigenico rapido o molecolare per l’accesso alle prestazioni di pronto soccorso.

La riforma dell’ergastolo ostativo

Il dl contiene anche la riforma dell’ergastolo ostativo, il rinvio – dal 10 di ottobre alla fine di dicembre – dell’entrata in vigore della riforma Cartabia.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.