Giuseppe Pericu ha guidato la città di Genova per due mandati. È stato il sindaco del G8 e della Capitale della Cultura. È morto, a 84 anni, nella sua casa di Albaro. Personalità molto nota in ambito politico, forense e accademico, era stato avvocato e docente universitario oltre che amministratore pubblico. La notizia della morte il giorno dopo le elezioni amministrative che hanno confermato al comune di Genova per un secondo mandato il primo cittadino Marco Bucci.

Pericu era nato il 20 ottobre del 1937. Aveva origini sarde, il padre era di Ozieri, in provincia di Sassari. Studiò al liceo classico Vittorino da Feltre alla Facoltà di Giurisprudenza dove si laureò con una tessi in diritto amministrativo, la materia che avrebbe insegnato alla Statale di Milano e presso l’ateneo del capoluogo ligure. La sua professione principale però fu quella di avvocato, esercitata per quasi sessant’anni nell’ambito amministrativo civile, assistendo enti pubblici e imprese private.

Entrò in Parlamento nel 1994 con il Partito Socialista. Durante la XIII Legislatura fece parte della commissione speciale Napolitano per la riforma del settore radiotelevisivo. Fu anche membro della commissione Affari istituzionali. Il 30 novembre 1997 venne eletto sindaco per la coalizione di centrosinistra. Al ballottaggio ottenne il 51,5% dei consensi.

Perico fu sindaco della città scelta per il G8 del 2001, l’evento che segnò per sempre la cittadinanza e più di una generazione con gli scontri in strada, la morte di Carlo Giuliani, le violenze della scuola Diaz e della caserma di Bolzaneto. Fu immortalato in maniche di camicia mentre in piazza Dante mentre chiedeva ai manifestanti di non sfondare nella Zona Rossa. A vent’anni da quei fatti non si disse pentito della decisione di sostenere la scelta di Genova.

“Grazie al G8 Genova è tornata a essere parte del mondo: da lì iniziò un grande processo di rinnovamento, davanti al quale per troppo tempo i governi sono rimasti sordi”, disse. “Dovevo pressare di più proprio il Governo sulle barriere della zona rossa”. Alle elezioni del 2002 vinse al primo turno, senza bisogno di andare al ballottaggio. Altro giro, altro grande evento da gestire con Genova Capitale europea della cultura 2004.

Pericu aderì subito al Partito Democratico, alla fondazione nel 2007. Lo stesso anno finì il suo secondo mandato. Divenne consigliere di Cassa Depositi e Prestiti dal 2008 al 2013 e di Banca Carige dal 2016 al 2018. Divenne presidente dell’Accademia Linguistica di Belle Arti, l’istituzione cittadina che dal lontano 1751 si occupa della formazione artistica in Liguria, fra 2015 e 2018 guida il Conservatorio Niccolò Paganini. Fu anche docente per la Scuola di Politiche (Sdp) di Enrico Letta, attuale segretario del Partito Democratico, a Genova.

La moglie Carla “Carlina” Ghisleri morì all’improvviso, a causa di un malore, nel 2011. I due avevano avuto due figli, Andrea, avvocato, e Silvia, architetto, e cinque nipoti. Le condizioni di salute di Pericu si erano ultimamente aggravate, anche se non si era risparmiato nell’esprimersi sulla situazione politica in vista delle elezioni amministrative. Il funerale si terrà mercoledì 15 giugno alle 10:00 nella chiesa di Sant’Antonio di Boccadasse.

Avatar photo

Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.