Nel giorno in cui i cittadini di Roma sono chiamati alle urne per votare il prossimo sindaco della Capitale, la Codacons è intenzionato a presentare domani un esposto alla Procura di Roma e al Garante per la privacy. Secondo l’associazione per la tutela dei diritti dei consumatori, nelle ore precedenti al voto, diversi cittadini hanno ricevuto messaggi elettorali sul proprio smartphone per influenzarne la preferenza e raccogliere il consenso di qualche indeciso. Lo scopo è, secondo la Codacons, fare ottenere più voti alla sindaca uscente Virginia Raggi, candidata del M5S per un secondo mandato. Per questo l’associazione che tutela i diritti dei consumatori vuole un’indagare sulla violazione delle disposizioni in vigore.

L’accusa al vetriolo è stata lanciata a metà giornata, dopo ore dall’apertura dei seggi. “Nella giornata odierna abbiamo registrato segnalazioni da parte di utenti che hanno ricevuto tramite WhatsApp messaggi inviati da movimenti politici che appoggiano la sindaca Virginia Raggi con cui si invitano i cittadini a recarsi alle urne – spiega il Codacons – Messaggi in cui compare il simbolo del movimento che appoggia Virginia Raggi e che rappresentano una indebita pressione sui romani chiamati ad esprimere la propria preferenza, in un momento in cui vige il silenzio elettorale“.

Caos schede elettorali

Nel III municipio di Roma sono comparse schede elettorali sbagliate, con i nomi dei candidati del XIV municipio. Per questo inconveniente, all’apertura dei seggi i cittadini non potevano votare. Nel IV municipio invece, il seggio 2301 è stato chiuso e poi riaperto dopo che una cinquantina di elettori avevano già votato, ma sulle schede di un altro municipio. Gli elettori sono stati richiamati per chiedere di esprimere nuovamente la loro preferenza, questa volta sulla scheda giusta. In mattinata, invece, all’apertura dei seggi in diversi municipi della Capitale mancavano presidenti e scrutatori.

L’affluenza nel Lazio

Nel Lazio su 106 comuni al voto per il rinnovo delle amministrazioni comunali, tra cui Roma, l’affluenza, rilevata dal Viminale alle ore 12, è pari al 15,38 per cento. Un primo dato che si conferma anche per la provincia di Roma, dove alle ore 12 ha votato il 15,2 per cento per le elezioni amministrative.

Mentre a Roma ha votato il 11,83%. Nella precedente tornata, quando però si era votato in un solo giorno, l’affluenza alle 12 era al 14,12%. Il dato è arrivato dopo oltre un’ora,

Sono chiamati al voto, nelle complessive 3.310 sezioni sparse nelle province della regione, 2 milioni 997 mila 284 aventi diritto. Solo nella Capitale si tratta di oltre due milioni e 300 mila elettori. Poi alle urne in un solo altro capoluogo di Provincia: Latina. Nel capoluogo pontino ha votato il 15,99 per cento, anche in questo caso manca il dato della città di Latina.

Dei 106 comuni al voto sono 12 ad avere una popolazione superiore ai 15 mila abitanti, per i quali è previsto un eventuale ballottaggio (fissato per il 17 e 18 ottobre) se nessuno dei candidati raggiungesse la maggioranza dei voti espressi (il 50 per cento dei voti validi più uno).

Redazione

Autore